Un po’ Guccini e un po’ Springsteen. Con una spruzzatina del sound marchiato U2. Questo è il Ligabue delle origini. L’omonimo primo album (“Ligabue”, 1990) contiene alcuni brani già editi: “Sogni di rock’n’roll” incisa da Pierangelo Bertoli (“Tra me e me”, 1988), così come “Figlio d’un cane” (“Sedia elettrica”, 1989), mentre “Bar Mario” faceva parte del primo 45 giri di Luciano, “Anime in plexiglass/Bar Mario” (1987). Il primo vero lavoro del rocker di Correggio è un album scritto di pancia, semplice e immediato, con una qualità d’incisione non proprio ottimale, ma soprattutto con pezzi fortissimi. Alla base di tutto testi diretti e una voce graffiante…
“Ligabue” venne pubblicato a maggio del 1990, poco tempo dopo sarebbe arrivato il grande successo al Festivalbar, allora condotto da Jerry Scotti: “Disco green”, non d’oro, ma di grande importanza. Un premio riservato agli emergenti di talento, uno di quei riconoscimenti che porta fortuna. Infatti, andò proprio così, alla grande. Era tempo per lui, eccome se lo era…
Siamo obbligati a citare la band dei Clandestino, formazione molto rock e molto anglosassone che dona a Ligabue un sound poco italiano e parecchio in stile U2, come detto in capo alla review: su tutti il chitarrista Max Cottafavi, pregevole esecutore di blues e autore, nel caso specifico, di assoli “very strong” (“Balliamo sul mondo” e “Bar Mario”). Suoni sporchi, ruvidi a tratti, ma gradevolissimi, di derivazione anni ’80, inutile negarlo. I toni si alzano e si abbassano, senza soluzione di continuità, canzoni aggressive o ballad on the road, come “Piccola stella senza cielo“…
Timbrica vocale da strada e storie di provincia, Ligabue esordisce tardi nella musica che conta, ma prima del 1990 in Italia non si era né visto, né ascoltato un personaggio del genere. Questo è rock vero, è musica del popolo: Liga non è migliore o peggiore di Vasco, è una cosa completamente diversa. Per questo attecchisce, perché appare impossibile fare paragoni. Non sarà questo un concept album, ma poco ci manca: quasi tutte delle vere hit, lampi di genio ed energia sui quali appoggiare tutta la carriera.
Lato A
Balliamo sul mondo – 4:32
Bambolina e barracuda – 5:13
Piccola stella senza cielo – 3:56
Marlon Brando è sempre lui – 4:11
Non è tempo per noi – 3:29
Lato B
Bar Mario – 3:54
Sogni di R&R – 3:56
Radio Radianti – 3:25
Freddo cane in questa palude – 1:05
Angelo della nebbia – 4:59
Figlio d’un cane – 2:52
(foto by facebook)
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