L’abbiamo vista duettare (bene) con Antonello Venditti e Anna Oxa. Lentamente siamo arrivati alla conclusione che Verdiana Zangaro sia una cantante “in crescita” e “in crescendo”. Crescita intesa come maturità artistica, crescendo come crescendo di consensi che hanno fatto lievitare le sue possibilità di arrivare sino in fondo alla finale di Amici 12. Un percorso lungo, partito molto tempo prima della partecipazione a Sanremo (era il 2003), con una gavetta che non s’è mai fermata. Sul palcoscenico è difficile vederla strafare, è un canto pulito il suo, allo stesso tempo ricco di sfumature figlie di un mestiere che non s’inventa e non s’improvvisa…
VERDIANA A SANREMO 2003
Quando si scrive di un artista ci vuole onestà intellettuale. Sino a poco tempo fa avevamo preso la tessere del “Partito di Greta“, preferendola a Verdiana per le sue lievi imperfezioni, quelle che arricchiscono la comunicativa di un’esibizione. Adesso le due ragazze sono lì, praticamente pari. Ci piacerebbe vederle sino in fondo, scontrarsi. “Until the end” come dicono in America. Verdiana suona e canta, si destreggia bene con l’inglese (cosa non da poco) e l’ultima “Purple rain” è stata una sorpresa per tutti, almeno per noi. A Sanremo, dieci anni fa, aveva già una voce calda, rotonda, nonostante la giovanissima età: oggi la vedi confrontarsi con Sting e Prince e capisci che la ragazza non ha mai smesso di studiare. Buona fortuna.
COVER “Fields of Gold” (STING)
(foto by kikapress.com)
