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The Voice Of Italy: il Team Noemi si presenta! [VIDEO]

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Premessa, la prova generale di qualsiasi grande evento televisivo è una figata pazzesca. Ti rendi conto delle più piccole sfumature, riesci a cogliere ogni particolare, la tensione che si mischia al sorriso di circostanza, la paura che regna sovrana, ma che viene presto sconfitta dall’entusiasmo. Questo è “The Voice Of Italy“, noi ne parliamo da oltre due mesi, abbiamo apprezzato pregi e difetti, cercando di dare peso alla musica, almeno quanto loro stessi hanno dato spazio alla voce. Ormai è come in politica, Velvet si è schierata dalla parte del Team Noemi, pur restando fedele ai pronostici fatti in tempi non sospetti. Giuseppe Scianna, Diana Winter, Flavio Capasso e Silvia Capasso: posso dirvi che tre brani su quattro questa sera saranno in italiano, posso dirvi anche visti cantare dal vivo fanno un’ottima impressione e, soprattutto, sono ragazzi semplici come quelli che la sera vedi suonare nei pub. Dispiaciuti del fatto che la gara sia una vera “bastardata” (come dice Pelù), rapiti dalla bellezza artistica del loro coach che seguono dal primo all’ultimo istante, come un modello da imitare e in grado di arricchirli ogni giorno che passa. Ecco cosa ci siamo raccontati nel backstage

Dal ristorante alla nave da crociera…

Silvia ha aperto un ristorante ad Anzio: “Ormai o siamo tutti chef o siamo tutti cantanti, pensa che l’altro giorno in questi studi c’erano i provini di un noto programma di cucina, provarci non sarebbe stata una cattiva idea…“. Lei come Flavio e Diana è rimasta molto colpita da Francesca Monte, mentre Giuseppe ha apprezzato Veronica De Simone: sempre lui ricorda l’esordio qui con Hallelujah… “non ero preoccupato, ma emozionato sicuramente! Avrei preferito cantare in italiano, perché in inglese ho ancora qualche difficoltà, ma quel pezzo è uno di quelli che amo di più, per fortuna ce l’ho fatta“.

La Winter fa più di un passo indietro, sino a quando si dilettava col Gospel: “Erano gli anni in cui mi dedicavo alla tecnica vocale, tra l’altro in quel caso il fatto di non essere solista ti aiuta ad apprezzare la singola frase che fai, anche solo per dieci secondi. Inoltre si canta in gruppo e senza microfono, per riuscire a sentirti devi tirare fuori tutta la voce…

Flavio Capasso paragona l’esperienza di The Voice al tempo in cui cantava sulle navi da crociera: “sono ambienti simili, io ho molta difficoltà a cantare davanti a 30-40 persone, mentre mi lascio andare quando il pubblico è vasto, proprio come accade nei due casi distinti. L’egoismo trionfa e il sentirmi sotto tiro mi fa, paradossalmente, sentire a mio agio…”. Se Diana ha un legame fortissimo con Giorgia, per Silvia c’è una curiosità legata a Laura Pausini: “una volta alcuni amici fecero ascoltare un mio pezzo alla Warner Music, sembrava che – riveduto e corretto – questo dovesse finire nelle mani di Laura, poi non accadde nulla purtroppo…”

Italiano o inglese?

In questi mesi si è molto parlato (e tweettato) a proposito della scelta di cantare specialmente brani in inglese. A tal proposito sono tutti d’accordo nel dire che prima di cantare bene in una lingua diversa dalla nostra ci vuole parecchia formazione, esce dal coro Diana Winter: “Per me la musica è una cosa sola, io ho fatto un disco in inglese e uno in italiano, l’importante per me è che siano bei testi, tutto qui, poi si può fare tutto e di tutto. Si tratta di musica, mica dobbiamo fare un reading di poesie…!” (ride)

Se vincesse una ragazza albanese…?

Sempre a proposito di etnie e fatti linguistici, i quattro s’interrogano sulla presenza nel cast della brava albanese Elhaida Dani: per Silvia certa gente sta cominciando a marciarci sopra e resta d’accordo sul fatto che l’importante sia comunque alzare il livello qualitativo della trasmissione. Come lei la pensa Diana, mentre i due maschietti del team (soprattutto Giuseppe) si pongono domande lungimiranti: “Elhaida è un talento puro, ma dovesse vincere, difficilmente poi la si vedrebbe cantare in Italia. Se vince lei siamo tutti felici, ma sarebbe come togliere un’occasione a un italiano che vorrebbe in futuro continuare il suo percorso in questo paese“.

Il giorno dopo la finale

Silvia: “Cantare dal vivo è il mio obiettivo appena uscita da qui, locali, serate, piazze, teatri, va bene tutto. Una delle cose più belle in assoluto è avere un pubblico davanti a te. Spero, poi, di essere notata da un produttore: di qui un bel disco e, in seguito, un bel live con i miei pezzi!“.

Flavio: “Amo il genere soul in particolare: mi farebbe piacere trovare un autore in grado di assecondare il mio genere. Tony Bungaro, ad esempio, è uno di quelli bravi, ma è lontano da quel che voglio fare…”.

Diana: “ho i miei pezzi, ma adoro collaborare con chi può darmi qualcosa in più. Come dice Flavio, sarebbe bello trovare qualcuno con cui condividere il mio modo di fare musica: personalmente sono attratta da gente come Raf e mi piace molto anche Gino Pacifico”.

Gli insegnamenti Noemi

Silvia: “Con Noemi sto imparando a dare un senso a ciò che interpreto sul palco, adesso do’ maggiore peso alle parole. Se c’è qualcosa che non va, lei corre da te e ti dice cosa stai sbagliando, cambi in corsa come si fa nello sport“. Per Giuseppe il fatto che la Roscia abbia vissuto l’esperienza di X-Factor è vero valore aggiunto: “Grazie a lei ho imparato a gestire le mie emozioni, senza sopprimerle…“.

Obiettivo inedito

Giuseppe: “Tutti vorrebbero vincere, ma secondo me la semifinale è il momento decisivo, arrivare lì con l’inedito sarebbe una cosa fondamentale“. Flavio: “L’importante è restare qui il più a lungo possibile, noi siamo come prodotti nella vetrina di un negozio, più tempo siamo esposti, più la gente ha tempo e modo di valutare l’acquisto…“.

Il buonismo di The Voice…

Silvia: “In circolazione ci sono programmi molto più aggressivi rispetto a questo, chi parla di buonismo è libero di cambiare canale, le alternative ci sono“. Diana: “C’è tanta gente che apprezza questo modo di fare più pacato, questa necessità di dare spazio alla musica, senza zuffe e chiacchiere. Ascoltare le canzoni, buone o cattive che siano, è già una bella novità oggi…“.

Lascio proprio alla Winter la chiusura: “Noemi e Giorgia hanno in comune una passione viscerale per la musica, in particolare per l’universo soul, mi colpisce il cuore che mettono nel canto, non è da tutti. Inoltre sono molto attente a quello che succede attorno a loro, metabolizzano la realtà e te la fanno rivivere attraverso le emozioni della loro voce…“.

Comunque andrà a finire, prima o poi ci ribecchiamo da qualche parte. Grinta e umiltà non mancano, questi faranno strada. Io, invece resto dove sono, devo intervistare Noemi(continua)

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