Ultimamente sta succedendo qualcosa in Tv. C’è molta musica, ma questa arriva soprattutto dai canali generalisti: i talent show, ovviamente, la fanno da padrone con i vari X-Factor, The Voice e Amici. Manca tutto quello che eravamo abituati a vedere anni fa: Videomusic, Mtv, All Music. Molto accade sul web, grazie all’incredibile forza di YouTube o al lavoro sempre attento e prezioso di Red Ronnie con il suo Roxy Bar (e la Roxy Bar Tv presente sulla multi-piattaforma di Streamit). La novità, probabilmente, è e sarà rappresentata da Vevo TV. Questa potrebbe innovare il mercato, attraverso la realizzazione di contenuti ad hoc (interviste inedite, mini-format, etc.) in collaborazione con Major di primo livello (ok da Sony Music e Universal, non dalla Warner) e sponsor non indifferenti (McDonald’s su tutti)…
Secondo il Financial Times quella fetta di mercato che, secondo le case discografiche, apparteneva a Mtv, ora potrebbe essere appannaggio di Vevo: l’idea è quella di ritornare alla Mtv delle origini, lanciata negli States oltre 30 anni fa. Un canale attivo h24, disponibile su dispositivi iOS, Android e Windows Mobile, ma anche su consolle come Xbox collegate alla televisione. In futuro pure il satellite, perché no! Una televisione musicale a tutti gli effetti, quindi, con palinsesto orchestrato da un team di programmisti, redattori ed esperti.
C’è un concetto che il senior vice president Nic Jones ha espresso durante un’intervista con Music Week, che ci piace sottolineare, rimarcare: “Una delle cose più importanti, per noi, è quel che impariamo di volta in volta. Sembrerebbe intuitivo, ad esempio, mettere i video dance a tarda notte e scopriremo se è il caso di farlo e chi lo gradirà. Il fatto che il canale sia programmato da persone invece che da un algoritmo significa che vogliamo scoprire cosa desiderano i consumatori e quando lo vogliono per presentarglielo esattamente in quel modo“.
Sembra tutto bello, tutto profumato, tutto colorato. Si respira aria di anni ’80, di un passato rinnovato e vestito alla moda dei giorni nostri. Tuttavia, il peso e la presenza di case discografiche di un certo livello all’interno di un progetto così complesso e, insieme, ambizioso, potrebbe limitare il raggio d’azione e indirizzarlo in maniera netta e precisa. Vevo TV potrebbe, in sostanza, diventare “contenitore di contenuti” quasi pilotato. Se rivoluzione musicale ci deve essere deve partire dal Web, senza dubbio, ma se tutto questo in testa ha i brand Sony e Universal la strada davanti agli occhi non sarà così libera…
(foto by Vevo)
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