La carriera di un artista parte davanti a un pubblico ristretto di persone. Trenta o quaranta, quando ti va bene. Dopo i falò arrivano i club, poi i matrimoni e le feste di piazza. Talent show a parte, la gavetta è un punto di ritorno, è come un cerchio che gira e ripassa dal via. Anche Franco Califano, in tutta la sua vita, ha conosciuto i palcoscenici più diversi e in questa lunga parabola una serata per pochi intimi in un piccolo locale di provincia regala quasi un lieto fine alla sua esistenza “ad arte”. Pochi giorni prima di lasciarci era stato protagonista a Gioia del Colle, davanti a poche decine di persone: oggi tutti bravi a fare il “coretto”, situazione emozionante…
Folla commossa ai funerali, le foto
Un tempo piccolo (da passare insieme)
L’ultima occasione, avrebbe cantato Mina. L’ultima buona occasione per vedere e ascoltare il Califfo. Poche settimane fa, in un music club pugliese. L’ultimo vero concerto, non quello al Teatro Sistina di Roma (18 febbraio) ma tre giorni dopo. Le ultime note suonate e cantate da Califano furono a Gioia del Colle, un paese vicino Bari, in un locale piccolo, per un tempo piccolo da dedicare alla sala concerti “Ueffilo”…
Con un filo di voce e con tanto cuore
Quella sala concerti da oggi in poi sarà intitolata al Maestro appena scomparso. Un gesto automatico, sentito. Chi ha avuto la fortuna di assistere a quest’ultima occasione in compagnia del “Prevert di Trastevere“, ha anche avuto il piacere di cantare le sue canzoni, a un passo da lui, insieme con lui. Un coretto emozionato ed emozionante, una dimensione intima, adatta a colmare uno spazio: a scandire il tempo ci ha pensato lui, con un filo di voce, ma con la stessa presenza scenica dei giorni migliori.
(foto by kikapress.com)