Mengoni primo, per il momento. La memoria va al 2000: sono passati 13 anni e al tempo – guarda caso – c’era Fabio Fazio. La classifica provvisoria premiava artisti come Irene Grandi, Morandi e D’Alessio. Alla fine la Giuria di Qualità stravolse tutto e trionfarono – a sorpresa – gli Avion Travel. Qualcosa cambierà, purtroppo o per fortuna.
La terza serata del Festival di Sanremo sfiora la perfezione: un bel varietà, con il vocabolario rassicurante di Roberto Baggio (Premio Nobel per il calcio), le emozioni di un Albano acclamatissimo (70 anni e la voce c’è ancora, zitti i puristi, please…) e quel monologo sulle donne targato Littizzetto. Luciana pare quasi Giorgio Gaber, per la sua capacità di mischiare la battuta a un discorso più profondo e poco importa se nel seguente flash mob non riesce a emulare le gesta coreografiche della Carrà. Fazio s’è ufficialmente desto, le sue imitazioni sono una garanzia e l’apertura canterina è risultata essere una buona idea. Laura Chiatti dona bellezza ed eleganza ad una serata già luminosa: unico neo l’ospitata lampo di un magnetico Antony Hegarty, a volte una canzone è troppo poco…
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Televoto: classifica di quantità…
Primi verdetti durante la terza serata della 63esima edizione del Festival della Canzone Italiana. Avanti, tra i giovani, Ilaria Porceddu e Antonio Maggio (la sarda darà filo da torcere a Rubino, il favorito). Tra i big sconcerto e meraviglia per una graduatoria inattesa, almeno in parte: Mengoni canta meglio della prima serata e merita un premio, ma come mai Malika così in basso e i Modà così in alto? Misteri telefonici. Fuori concorso il brano “Vattene amore” al quale va il nostro speciale premio della critica (…), con Luciana e Fabietto in gran spolvero per l’apertura. Oltre alle esibizioni dei cantanti, durante la serata c’è stato un vero e proprio tributo per Albano, premiato per l’occasione dalla splendida Laura Chiatti. Passione, gioia, coraggio, sacrificio: ecco il vocabolario di Baggio. “Abbracciate i vostri sogni, gli eroi quotidiani sono quelli che danno il massimo tutti i giorni“. E poi si arriva al cuore della serata…
La Signora L
Un plauso alla conduttrice torinese (che ha portato a casa un souvenir della kermesse: un ciuffo del pizzetto di Beppe Vessicchio), che si è unita alla coreografia legata all’iniziativa “One Billion Rising” organizzata per protestare contro la violenza sulle donne. Fa spettacolo, fa riflettere, tiene incollati allo schermo: per una volta pare quasi di vedere Gaber al femminile. L’ospite internazionale è stato il cantante Antony Hegarty di Antony and the Johnson, che ha intonato “You Are My Sister”. Voce magnetica, presenza di spessore, seppur molto breve…
Stasera tocca a Sanremo Story: siamo un paese che vive di ricordi, scontato il successo del “come eravamo”. Passerella per Pippo Baudo: sarà standing ovation all’Ariston.
(foto by kikapress)
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