Giovane, fresco, spumeggiante. Come la pubblicità di una bevanda di qualche anno, fa, ecco a voi (quanto mi piace questa formula!) Renzo Rubino, prossimo protagonista del Festival di Sanremo. Categoria Giovani (Nuove proposte, chiamateli come volete), in gara con la canzone “Il postino (amami uomo)“, brano che ha già suscitato clamore e qualche piccola polemica per via del tema trattato, l’omosessualità. Sono lontani i tempi e le atmosfere di Povia e della sua “Luca era gay”, quello del giovanotto pugliese è un valzer moderno, che affronta con intensità e delicatezza la storia di un uomo che lascia famiglia e lavoro per amare un altro uomo. Dalla nostra conversazione esce fuori un ragazzo maturo, con le idee chiare, emozionato quanto basta in vista dell’Ariston. Renzo si trova a suo agio e ci fa una confidenza, rivisitare attraverso la forma canzone il personaggio di Pinocchio, costruendo un disco su misura per il pupazzo di legno…
Alcuni anni fa hai aperto uno dei concerti di Albano, com’è andata quella volta…?
Ero a Roma con la band. Albano dovevo tenere un concerto per la Madonna Santa Maria Immacolata: ci siamo detti “Se lui canta per la Madonna, perché noi non possiamo cantare per lui…?“. Abbiamo convinto il promoter ad aprire il concerto. Un po’ comica la scena, a dir la verità, ci siamo presentati così: “Salve noi siamo la band di apertura…“. Lui ha reagito malissimo! Poi, chissà perché, dopo un po’ ci ha chiamati, proponendoci di aprire la serata. Facemmo tre pezzi inediti, tutte canzoni mie, un paio di queste saranno anche presenti nel prossimo disco…
Come mai proprio “Il postino” a Sanremo? Bellissima canzone, ma mi sembra distante dall’idea che abbiamo di te, musicista-teatrante, menestrello, cant-attore…
Avrei potuto presentare pop o altre canzoni, il postino è nel mio album (Poppins, ndr), come la valigia di Mary Poppins. Ci sono tante sorprese, l’opportunità giocare con la musica e con i vari generi musicali. Sono felice di andare a sanremo con “Il postino”, è un pezzo elegantissimo, adatto a quel palco. “Pop” poteva risultare quasi stonata come scelta, questa invece è una canzone d’amore, va benissimo così, davvero…
Aznavour, Modugno, il primo Renato Zero… Ti ritrovi?
Tre tra i miei artisti preferiti: ho la fortuna di collaborare con Marcello Faneschi, direttore d’orchestra, amico e arrangiatore di Modugno. La penna de “Il postino” è la sua! Domenico Modugno comunicava con la pancia: io dico che quando salgo sul palco sarà sempre la prima, l’unica e l’ultima volta. Modugno era proprio così. Comunque, sono tutti e tre immensi punti di riferimenti, il primo Zero è certamente un modello.La tua opinione su X-Factor?
Oggi per i cantautori è difficile farsi notare, personalmente avrei grosse difficoltà ad Amici o X-Factor, perchè desidero cantare le mie canzoni, ho sempre fatto concerti e a questo non so rinunciare. Dopotutto, mi va bene suonare nei locali, anche con un pubblico di venti persone…
Come è nata “Pop”, come hai trovato i brani che citi nel pezzo, da Marco Carta a D’Alessio sino agli 883…?
L’ho scritta in 10 o 20 minuti, musica e parole. Nasce così: c’è un discografico che decide di ascoltare i miei pezzi, dice che i brani sono belli, orecchiabili, ma manca qualcosa di più…anzi, di meno.. Insomma, manca qualcosa di pop! La sera, confuso e sconsolato, andai su google e digitai “Canzone pop”: a ricerca conclusa, mi domandai: “Ma che cazzo è sto pop!??”. Ho fatto un rapido viaggio nella mia memoria, scovando brani del presente o del passato, tutti a tema pop. Le citazioni sono venute fuori di getto, in automatico…
La prima canzone di quando eri ragazzino, quella che canticchiavi in giro per casa?
Ce ne sono tante. Una potrebbe essere la sigla di “Pinocchio”. Ho visto tutto a riguardo, dalle serie televisive ai cartoni animati… Ti faccio una confidenza: il terzo disco mi piacerebbe fosse tutto giocato sul personaggio di Pinocchio: riscriverne la storia musicalmente, recuperando alcune canzoni, e scriverne di nuove. Magari convinco la Warner…!
Con chi ti piacerebbe duettare tra i Big di Sanremo?
Non ho dubbi: Elio, in assoluto. Chissà cosa verrebbe fuori…
Se avessi avuto due brani a disposizione, l’altro sarebbe stato sul comico?
Senza dubbio, sicuramente sarebbe stato qualcosa nelle mie corde e opposto rispetto a “Il postino”, anche per dare al pubblico un’immagine più completa di quel che so fare e che ho fatto sinora con la musica.
Voliamo con la fantasia: se dopo Sanremo ti proponessero di aprire il concerto di un grande artista, quale sceglieresti?
Escludendo Albano ed Elio, me ne vado all’estero e dico Paolo Nutini. 😉
(foto by facebook)
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