Beyoncè: emozione in playback?

Era dai tempi di Festivalbar che non ci si accaniva tanto contro quel maledetto artificio chiamato “playback”. A volte si può anche fare, ci si può concedere una pausa, pur di evitare la brutta figura. Ci sono casi in cui l’espediente è parziale e si gioca solo sulla musica, sulla base, e casi in cui si lavora su una sovra-incisione, voci raddoppiate insomma. Certo, se tutto ciò riguarda la cerimonia d’insediamento del Presidente degli Stati Uniti d’America… qualcuno sarebbe anche autorizzato a storcere il naso. Ma sarà vero? C’è chi minaccia, denuncia, ritratta: imputato di turno è Beyoncè Knowles, bella, elegante, praticamente perfetta durante la sua “esecuzione” dell’inno americano. Lei quasi commossa, Barack Obama emozionato: rivediamo il tutto e cerchiamo di capire…

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America sì, America no…

Ottima la versione dell’inno nazionale statunitense eseguita l’altra sera da Beyoncè, durante la cerimonia per il giuramento di Barack Obama. Perfetta e sicura di sè, davanti a quasi 1 milione di persone. Impossibile, secondo qualcuno. Scatta la polemica. Un membro della Marine Band ha affermato che tutte le musiche per cerimonia del giuramento vengono pre-registrate per motivi di sicurezza. Tradotto, si è trattato di un playback, o roba del genere. Ecco quanto dichiarato: “La Marine Band ha suonato dal vivo per l’intera cerimonia, ma all’ultimo minuto ci hanno detto che Beyoncé voleva usare la registrazione“. Qualcuno dice che Kelly Clarkson sia arrivata nel weekend per provare e registrare. Beyoncé, invece, stava preparandosi per il Super Bowl, quindi… D’altra parte il portavoce della Clarkson dichiara: “La performance di Kelly è stata totalmente live“. Su Beyoncè, per adesso, nessun commento…

Se guardate bene il video noterete almeno due cose: l’ex front girl delle Destiny’s Child tiene spesso il microfono davanti la bocca, quasi “a impallare” l’obiettivo delle telecamere. Soprattutto, quando l’acuto è importante, leva l’auricolare dall’orecchio: di solito, per controllare i volumi della propria voce, è bene tenere sotto controllo anche il ritorno che si ha in cuffia, ergo…
Forse sono solo sospetti, forse è solo un buon motivo per rovinare una festa. Probabilmente la polemica è sterile: il fine giustifica i mezzi, lo show è andato bene, anzi di più. Adesso tocca preoccuparsi dell’America.

(foto by kikapress)

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