Lo scaramantico Testamento di Franco Battiato…

Fatti non foste a viver come bruti…“. Citazione di altissimo profilo per Franco Battiato che, nel suo ultimo singolo “Testamento” arriva a scomodare Dante Alighieri, mica uno qualunque. Contenuto nel disco “Apriti Sesamo“, il brano suona su una dimensione surreale, ultraterrena. Il sound è vivo più che mai e la tournee che sta per cominciare ha in testa al viaggio un condottiero sognatore, fine artista fuori dal tempo…

Verso il tour!

Qualsiasi Testamento lascia sempre qualcosa, nel bene e nel male. L’ultima fatica di Franco Battiato è una lirica (guai a definirla semplicemente canzone!) di grande spessore, dai significati in parte nascosti: il tentativo di dar senso al tempo che stiamo vivendo, segnando il passaggio. La protagonista del videoclip è Tea Falco – lanciata dal film di Bernardo Bertolucci “Io e te” -, catanese come lo stesso autore. Da domani, sabato 19 gennaio, il Maestro comincerà il suo tour che lo porterà in tutti i teatri d’Italia, fino al sette marzo: tantissime date, dalle città di provincia alle grandi classiche. Roma e Cosenza, Verona e Firenze, Bologna e Padova, Ravenna e Avellino. E poi Berlino, Parigi, Barcellona, Zurigo. Giusto per sentirsi un po’ internazionale. Porterà con sé il suo personale Testamento: “Peccato che io non sappia volare, ma le oscure cadute nel buio mi hanno insegnato a risalire…

Bastano tre accordi e capisci che si tratta di lui. Atmosfera quasi settecentesca, ritmica viva e trascinante, pop psichedelico accennato. Battiato parla di reincarnazione e cita l’Inferno di Dante. Elementi portanti del video sono l’infanzia, la bellezza, la scoperta e il mistero. Qua e la troviamo espressioni tipiche del cantautore catanese, come “e mi piaceva tutto della mia vita mortale, anche l’odore che davano gli asparagi all’urina“, ed è sempre vivo il suo legame con una lingua diversa dalla sua. Tutto il brano è, infatti, giocato su quel fermo trait d’union che è “We never died, we were never borne!

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