Va. Come una macchina che accende il motore, col pieno di benzina. Va lontano. Lontanissimo, se al volante – lungo il viaggio – si alternano in tanti. Ieri sera al Defrag di Roma è stata una serata particolare, condivisa. Un insieme di voci e di volti positivi. Voci nuove, cantautori emergenti, ognuno con il suo mondo da raccontare. Alessio Pistilli, Francesca Romana, Marco Iecher, Muskey, Naelia, Williama Manera, Luigi Mariano, Sabrina Zunnui, Giulia Pratelli, Nico Maraja. In ordine sparso, non si sono dispersi. E, così, tra una birra e una nota, tra un amaro e due accordi: atmosfera vibrante quella del Salotto Cantautori, novello Folkstudio 2.0
Arianna ho perso il filo!
“Le parole che si dicono con leggerezza si abbandonano distratte ai lati della strada, dimenticando che qualcuno le raccoglierà…“. Fa così una delle canzoni che abbiamo ascoltato durante lo show canoro del Defrag di Roma. Questi non sono cantautori abbandonati, ma artisti che hanno bisogno di uno spazio comune dove fare rete e dove condividere buona musica. D’autore. Niente lagne, nessuna roba da premio “fintamente colto” di periferia. Salotto Cantautori è un progetto, un’idea, una piccola rivoluzione all’insegna della musica. Sul palco due canzoni a testa, come fosse Sanremo: Pistilli parte forte, rompe il ghiaccio e coinvolge il pubblico con un pop gradevolissimo. Raffinata Sabrina Zunnui, animo folk quello di Francesca Romana: molti viaggi e molti premi alle spalle, in Italia e all’estero. La prima parte della serata ci regala il vero tormentone, quello che in macchina decidi di canticchiare accanto alla tua bella, quando sei sulla via del ritorno: “Arianna” di Marco Iecher, un motivetto del quale sentiremo parlare molto presto. E, poi, arriva il matto…
Il mio naso ha mille funzionalità…
Nico Maraja chiede l’aiuto del pubblico per le sue “Radiazioni”, Naelia si fa apprezzare per intensità e un’interpretazione colma di passione. Le parole che si dicono con leggerezza sono quelle di Giulia Pratelli, che si mostra sicura di sè, con due pezzi da cantautrice “consumata”. Muskey mena le danze e anima il palco con un happening in pieno stile Rino Gaetano delle origini. Mentre è Ivano Fossati e Giorgio Gaber l’impressione ad incrocio che ci dona l’ospite della serata, quel Luigi Mariano dotato di notevoli potenzialità. Polistrumentista di ottimo livello. E poi arriva il matto: ci canta il suo naso, ci racconta la vita di uno studente fuori-sede a Bologna (“posto letto no-Dams…“) e trova anche il tempo per improvvisare al piano l’immancabile “Jingle Bells”. Bravo William Manera, entertainer canoro tra Jannacci e Jerry Lee Lewis.
Parecchio comodo questo Salotto Cantautori, l’atmosfera del Folkstudio è ritornata alla base.