Eravamo (e siamo) abituati a quella simpatica usanza di dare alla barca il nome di una donna importante. Una donna che ha rivestito un ruolo importante nella propria esistenza. E, invece, no. Dall’artista alla canzone, dalla canzone a un autobus. Uno scuolabus, per la precisione. Vasco Rossi fa un regalo a Finale Emilia: da sempre molto affezionato alla cittadina colpita dal terremoto (lo scuolabus è rimasto sotto le macerie), ha mosso da quelle parti (al locale “Jeans club”) i suoi primi passi…
Un’Albachiara colma di speranza…
Lunedì, alla presenza delle autorità comunali, verrà ufficializzata la donazione del rocker di Zocca. Sull’offerta di Vasco, il sindaco di Finale, Fernando Ferioli , ha segnalato: “Un gesto che ha un valore importante e che testimonia il rapporto tra il cantante e la nostra città“. Alla cerimonia sarà presente solo la moglie Laura. In molti lo avevano duramente criticato per la sua mancata partecipazione a “Italia Loves Emilia“, concertone al Campovolo in favore dei terremotati di quelle zone, ma ora Vasco Rossi rimedia, a modo suo… La storia recente: ha sbagliato con Baglioni e Ligabue, ha sbagliato a prendersela con i giornalisti, ma non è un mostro, non è il diavolo. Si perdonano persone che hanno fatto cose molto più gravi, si perdonano persone che neppure si conoscono…
“E quando guardi con quegli occhi grandi forse un po’ troppo sinceri, sinceri.. Si vede quello che pensi, quello che sogni…“. I pensieri e i sogni di una popolazione intera, scalfiti, intaccati e, infine, distrutti nel giro di pochi minuti. Non c’è modo per sistemare le cose, questi danni possono essere solo registrati, non limitati. E allora, bene per un gesto di solidarietà, rivolto ai terremotati emiliani. A “Italia Loves Emilia” Vasco aveva dato forfait. Problemi di salute e la difficoltà, forse, di dividere il palco con i colleghi, alcuni dei quali non bene apostrofati nei mesi precedenti all’evento (Ligabue, Baglioni, come detto). Il Komandante dedicherà ai giovani di Finale uno dei suoi celebri clippini, ma resterà a casa. Anche questa volta. L’importante è fare, non esserci.
(foto by kikapress.com)