Tre colori, tre artisti diversi. Scoprire e riscoprire un certo senso di appartenenza, innamorarsi della propria identità. Italiana. Esce il nuovo disco di Shel Shapiro (70 anni tra pochissimi mesi, auguri), un brano dedicato ai primi 11 articoli della Costituzione. Benigni, intanto, aspetta “La più bella del mondo” e Baglioni, giusto un anno fa…
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Il video ufficiale della canzone di Shel Shapiro (noto anche per aver collaborato con Mia Martini, Mina, Patty Pravo, Ornella Vanoni, Riccardo Cocciante…) sarà diffuso tra una settimana e sarà firmato dal regista Marco Risi. L’attesa, a questo punto, c’è. Risi non è un novellino e l’ex leader dei Rokes avrà certamente fatto le cose per bene. Proprio lui, americano di nascita, deve moltissimo all’Italia: è qui che ha trovato il successo, grazie a pezzi di pregevolissima fattura come “Ma che colpa abbiamo noi” e la super coverizzata “E’ la pioggia che va“. Una specie di manifesto politico-sociale-musicale, il suo: evidenzia che la sovranità appartiene al popolo. L’11 dicembre il brano verrà presentato ufficialmente ai media, accompagnato dal video diretto e firmato da Risi. Il giorno seguente, I-Tunes e digital store di ogni tipo.
Italia è (la più bella del mondo)
Lasciamoci contagiare da questo patriottismo galoppante. Giusto un anno fa Claudio Baglioni (adesso alle prese con un suo piccolo albero di natale) aveva deciso, ancor prima di Shapiro, di cantare la Costituzione. “La bandiera è il tricolore a bande verticali, verde, bianco e rosso, di dimensioni uguali…“. Faceva così, nessuna pretesa di diventare una hit, giusto un gesto, un segno, un segnale. Il 17 dicembre toccherà a Roberto Benigni: sarà su Rai Uno, in prima serata, per parlare a tutti gli italiani e le italiane de “La più bella del mondo“, la nostra Costituzione. “Un libro straordinario, il cielo degli uomini. Dante era invece il cielo di Dio. Una Carta che ci hanno invidiato tutti i paesi del mondo“.
Va bene, ci arrendiamo. Complimenti a Shel Shapiro: come Cristoforo Colombo e Mike Bongiorno, adesso un altro americano scopre e riscopre l’Italia, una certa Italia. Ci auguriamo che, dopo averla cantata, ci ricorderemo tutti di rispettarla, questa Carta.