Sembra quasi un’estrema unzione. Per gli artisti gira sempre così il passo d’addio. Francesco Guccini si ferma: L’ultima Thule è davvero l’ultima battaglia, l’ultima fatica, l’ultima serie di note e di accordi messi insieme per fare pace con sè stesso. Non si può far musica in eterno: “Caro il mio Francesco, è il momento dei saluti c’avremmo riso sopra se ne avessimo parlato…“. Il Liga cantava: oggi è Cesare Cremonini a twittare, a modo suo… Il “bersaglio” è lo stesso. Tutto molto amaro… 🙁
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L’ultima…
“Pensare che possa esister un ultimo album è una cosa che mi dilania. E’ uscito quello che Guccini definisce il suo ultimo disco“. Cesare Cremonini, incredulo e amareggiato, inizia a tweettare. Sembra di essere tornati indietro, allo stadio di Bologna: la folla cantava e si alzava in piedi. Una folla festosa, urlante, commossa. Su invito di Luciano Ligabue la gente rese omaggio a Francesco. Ieri è uscito il suo ultimo disco: L’ultima Thule, un mito di passaggio, l’ultimo limbo di terra, del fortunato viandante che avesse potuto poi tornare indietro per raccontare cosa aveva visto là dove il mondo finiva. Naviganti, viaggiatori lontani nel tempo e oggi un signore con la barba e qualche chilo di troppo. Francesco, tutto tranne che un mito di passaggio. Non un mito, non un monumento, forse una piccola leggenda. Ancora Cesare, che tira fuori un altro Tweet: “Ho la perenne sensazione che rimpiangeremo un mucchio di cose tra cui le parole che non abbiamo ascoltato abbastanza. Le parole di Guccini“.
Imbarazzante ovazione
“..il motivo è che la tua Avvelenata in questi giorni l’ho consumata…“. Le parole di Ligabue davanti a migliaia di persone commuove il Maestro. Guccini, come Gaber e come pochi altri ci ha insegnato anche a parlare l’italiano. E, così, siamo felici che qualcosa di “nuovo” sia arrivato. La sua produzione numero 16, a otto anni dalla precedente, il capolavoro “Ritratti” (2004). Dentro, alcune canzoni già presentate dal vivo dal cantautore, più una serie di inediti. L’ultima Thule è quell’isola dove alcuni raccontano di essere arrivati: luogo che, col tempo, è diventato il modo per indicare tutte le terre al di là del mondo conosciuto. Noi abbiamo visto, conosciuto e ascoltato Francesco Guccini. Poteva andarci molto peggio. “..e il tempo che ti danno è fino al ritornello, e tante volte neanche fino a quello…“.
(foto by kikapress.com)