Non è nostra intenzione nobilitare per forza la musica pop(opolare). Vogliamo divertirci a proporvi videoclip degli ultimi 20 anni, belli e meno belli. Brani che, comunque, hanno avuto un senso, anche per il loro essere “low profile”. Rosario Fiorello negli anni ’90 le provava veramente tutte, dalla radio alla tv, sino alla musica. Nei villaggi turistici andava di moda anche per la sua capacità di fare il verso a celebri cantautori: “San Martino” è qualcosa di diverso, dove lui si mette in cattedra e gioca con Giosuè Carducci…
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Piovigginando sale…
Erano gli anni in cui prestava il volto a Mirabilandia, alla Citroen e al mitico “Canta tu”. Oggi tocca a Infostrada. “Spiagge e lune” è un album del 1993, dove trovano posto cover di buon livello (Please don’t go diventa Si o no, Words si tramuta in Puoi). All’interno del disco si fa strada anche un’operazione didattica… L’idea è quella di entrare nelle classi studentesche, di fare ballare i giovani (all’epoca ben più spensierati..) e di prendersi gioco di monumenti letterari di un tempo antico. Come Giosuè Carducci. “San Martino”, ovvero “La nebbia agli irti colli” è perfetta come scelta: l’animatore siciliano fa col sorriso scanzonato quello che il sommo Benigni avrebbe fatto 20 anni dopo con La Divina Commedia. O Claudio Baglioni con la Costituzione. Stiamo scherzando, eh… 😉
Sotto il vigile occhio di Giosuè
La location ideale non poteva che essere una scuola parificata, il più classico liceo privato con tanto di Madre Superiora a bacchettare il poco credibile docente con tanto di codino. Fiore parte piano, tirando fuori dalla borsa un mangiacassette: spiega, passo dopo passo, il “canto” del Carducci. Come da copione l’aula si gasa ed è subito disco-music! nulla di più che un prolungamento del Karaoke (il look è sempre quello), con Giosuè che smette di storcere il naso e decide di menar le danze.
Una cafonata, si direbbe oggi. Vent’anni fa tutto questo era possibile, oggi sarebbe imperdonabile… A meno che non fosse proprio Fiorello a proporlo. Quello senza codino, però.
(foto by kikapress.com)