Cinque anni fa incontrammo per la prima volta Niccolò Fabi negli studi di Radio2. Una persona semplice e semplicemente disponibile, normale, propositiva. Pacato, senza essere mai domo. Sarà quel cognome che è indice di gente che ama la musica fino al midollo (papà Claudio produttore discografico, zio Adriano musicista e stretto collaboratore di Renzo Arbore, cugino Marco astro nascente del rock made in Italy). Ecco è un disco bello, semplicemente: viene voglia di andarlo a vedere suonare nei teatri, aspettiamo gennaio…
Padre di una buona idea
Con una mano la vita prende e con l’altra da’. Anche se non esiste mai vera consolazione. Alla fine il destino ha deciso di sorridere a Niccolò Fabi, di nuovo papà dopo la morte di Olivia (a 22 mesi a causa di una meningite). Il piccolo Kim è nato lo scorso 18 agosto e oggi rappresenta il simbolo della rinascita di una famiglia intera. Niccolò Fabi: Ecco(lo). E’ tornato a fare Musica. Con l’animo ferito, con l’anima dolce. Ripartendo da una buona idea. Ecco, una buona idea. Giorgio Gaber diceva: “Se potessi mangiare un’idea avrei fatto la mia rivoluzione“. Gli fa eco Niccolò. Il nuovo disco è come un forziere che custodisce piccoli tesori: Lontano da me, Io (mi piace da matti), Ecco, Sedici modi di dire verde, Una buona idea. Sarà che a me Niccolò è sempre piaciuto, un tipo da “music club”, da session acustiche. Un musicista che, storicamente, risulta portato per le collaborazioni, per la partecipazione. Suonate di gruppo, occasioni di crescita. E, ascoltando Irene Grandi e Stefano Bollani nella cover “Costruire”, ho provato un’emozione densa di ammirazione per l’eleganza stilistica del “riccetto” romano.
Dopo l’album, Ecco il tour!
Era il 1996, ne è trascorso di tempo. Niccolò Fabi si fece conoscere dal grande pubblico con il suo primo singolo, Dica. Da lì è arrivato al Festival di Sanremo: ha presentato il brano Capelli, con il quale ha vinto il Premio della Critica nella Categoria Nuove Proposte. Poi, a ruota, ottime uscite come Lasciarsi un giorno a Roma e Vento d’estate (inciso con Max Gazzé). “Ecco”, l’ultimo album, è stato registrato in tre settimane in Salento, nello studio di Roy Paci. Un disco multiforme e multidisciplinare: in esso coesistono momenti di folk acustico e altri in cui emergono soul, rock e reggae. Nel mese di gennaio partirà “Ecco tour 2013”, che lo vedrà sui palchi dei teatri italiani, da Lecce (14 gennaio) a Firenze (25 gennaio), da Napoli (28 gennaio) a Milano (4 febbraio). Certo, sarà anche nella sua Roma, il primo giorno di febbraio. Siamo certi che porterà con sé più di qualche buona idea…