Un disco aperto alle contaminazioni. Scambi artistici ed un abito da sera che non può deludere i puristi della moda (musicale). Stiamo parlando dei Pooh, Opera Seconda è un prodotto apparentemente già sentito (considerato che le canzoni non sono inedite), ma arricchito, sia dalla presenza di Mario Biondi e Claudio Baglioni, sia da un’orchestra sinfonica di 67 elementi. Anche Vasco aveva fatto una cosa del genere, recentemente: per il neo terzetto, dopo l’album, arriva adesso la prova più importante, il tour…
Bye Bye, D’Orazio…
In principio era un quartetto. Poi il batterista, Stefano D’Orazio, decise di mettersi da parte. E così rimasero in tre (a ballare l’hully gully). Canzian, Battaglia e Facchinetti. Il 9 ottobre è uscito il nuovo disco dei Pooh, Opera Seconda: ieri è partito ufficialmente il tour, dimensione ideale per una band. Sullo sfondo, gli anni ’70, il femminismo, la paura del diverso, le radio libere. Un progetto composito, coraggioso, da musicisti veri. La mia cultura non va così indietro, ma curiosando qua e là mi sono reso conto che questi ragazzi un po’ cresciuti non hanno mai tradito la loro identità, hanno continuato a suonare, sempre. Una band in grado di emozionare, far saltare la gente, grazie all’arma migliore, la musica. Ero ragazzino quando su Canale 5 (anni ’90), Fiorello duettava con loro in un medley spettacolare, divertente (il pubblico festante all’unisono, una band trans-generazionale). Pochi anni dopo e fu ancora la Tv ad essere galeotta. Fabio Fazio li invita a L’Ultimo Valzer (Rai2, 1999): doppio duetto con Claudio Baglioni, Chi fermerà la musica e Get Back. E proprio il feeling col Divo Claudio è stato preziosissimo nell’ultimo disco. “Maria Marea” rivisitata dalla voce roca e profonda dell’artista romano: “…e Maria lasciò ben poco a quell’uomo che dormiva, una scia di buon profumo in riva al mare e via…“.
1971: Opera Prima
A volte mi domando se le boy-band del nuovo millennio riusciranno a costruire una carriera così longeva. Una risposta non ce l’ho, scherzi a parte. Circa quarant’anni fa uscì il primo capitolo della “saga”, l’Opera Prima dei Pooh (loro primo album su etichetta CGD), oggi arriva Opera Seconda. Avevo perso il conto, oppure non mi ero mai preoccupato di farlo. La seconda, probabilmente. Mario Biondi rende affascinante la nuova versione di “Ci penserò domani”. La sua voce sensuale (che piace tanto a mia madre) si sposa perfettamente con la nuova atmosfera sinfonica. I Pooh, con Opera Seconda, hanno fatto centro. Via al Tour, buona fortuna.