All’inizio fu il Grande Fratello, sconosciuti spiati dalle telecamere. Poi, con L’isola dei famosi, ad essere spiati, discussi e televotati furono appunto i personaggi noti. La musica non poteva essere troppo lontana da questo meccanismo: un conto è prendere cantanti in declino e farci un reality (una beauty farm, magari…), altra roba è costruire uno show, vero. Il paragone con il Big Brother è calzante, se pensiamo che 15 anni fa, in Mediaset, Gigi Sabani conduceva un format sui miti imitati: Re per una notte. E…
Gli ascolti danno ragione
Lo share è come lo spread, sale e scende. E le cose cambiano, così, da un giorno all’altro. Per personaggi, artisti, produzioni, etc. Il venerdì sera di Rai1 è colorato, va ammesso, da Tale e Quale Show, un programma vivo, con musica godibile e intrattenimento ritmato. Carlo Conti continua a fare programmi fotocopia di Sanremo (ma di quello neppure l’ombra), il cast è azzeccato e ben assortito e i giudici sono competenti in materia e gustosamente nazional-popolari. Ieri sera, poi, la presenza di un guest come Johnny Dorelli ha notevolmente impreziosito il parterre: ragazzi, questo sapeva recitare, cantare, presentare e suonare il piano. Attore comico e, all’occorrenza, drammatico. Cantante melodico o jazz, non fa differenza. Un piacere solo guardarlo. Il pubblico da casa è fedelissimo, gli ascolti premiano gli sforzi, la gente che riempie il teatro si diverte, partecipa, è coinvolta. Forse, perchè la musica c’è, i pezzi sono un mix perfetto tra le uscite degli ultimi anni e gli evergreen, italiani e internazionali. Stevie Wonder, Spagna, Michael Jackson, Tiziano Ferro, Cocciante, Baglioni, Cher, Orietta Berti, Malika Ayane. Non può non piacere, suvvia.
Il pathos della gara canora
Festival di Sanremo. Inteso come gara, come spettacolo musicale a 360°. Con le strade della cittadina ligure “infestate” dai sosia dei cantanti (o di artisti noti della scena italica). Ebbene, vedere ieri i concorrenti di Tale e Quale Show tutti insieme, seduti l’uno accanto all’altro, mi ha riportato all’atmosfera esterna al Teatro Ariston: “guarda chi c’è…ah, no..è solo un sosia..“. Gara canora era anche “Re per una notte”. Una massa di sconosciuti (era il 1995, Italia Uno credo) si sfidavano a colpi di trucco, parrucco e canzoni. Gigi Sabani perfetto moderatore (chi meglio di lui in quel contesto?) e qualche comprimario a far volume. Non ricordo gli ascolti, anche se nei primi anni ’90 c’era un’ansia minore rispetto ad oggi. Era, comunque, musica in Tv. Funzionava, come funziona oggi Sanremo, X-Factor, Amici, Tale E Quale Show. Appunto.
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