Non è il primo. E non sarà l’ultimo. Cantautori eletta schiera, pronti a fare ping pong tra il palco e le pagine di un romanzo. Era già successo a Guccini, Vecchioni, Ligabue, Baglioni. Solo per citarne alcuni. Adesso è il turno dei Negramaro, Giuliano Sangiorgi pardòn. Il front-man della band salentina esordisce in libreria con “Lo spacciatore di carne”, in attesa del nuovo album (Una storia semplice, novembre 2012).
Parole, parole, parole
Di queste è fatto un libro. C’è poco da fare. A giudicare dagli esperimenti dei suoi colleghi (avevo dimenticato Kekko Silvestre dei Modà), questa operazione dovrebbe essere un successone. Di pubblico, senza dubbio. La critica è tutta da verificare. E’ un po’ come una scala, si va a scendere. Guccini va alla grande anche su carta. Gli altri hanno, invece, avuto riscontri altalenanti. Detto questo, “Lo spacciatore di carne” è già alla terza ristampa. Stile libero (celebre collana di Einaudi), e già questa sarebbe piccola grande garanzia. Ricordo che ai tempi dell’università, in libreria c’era quasi una calamita a condurmi a questo genere di manoscritti. Giuliano Sangiorgi si racconta in 35 brevi capitoli, il romanzo è chiaramente autobiografico: costruito a partire dalla propria esperienza personale di studente trasferitosi dal Salento a Bologna, il libro sta ottenendo recensioni lusinghiere. Una tournee dal sapore diverso, dove grande sarà l’attesa (Torino e Bologna hanno risposto alla grande alle prime presentazioni), quasi un giro d’Italia delle parole, per ritrovare la semplicità di una narrazione priva di note e accordi. Il protagonista del “Lo spacciatore di carni” si lascia travolgere dalla propria follia amorosa, tutto tranne che un ossimoro. Come spesso accade per studenti fuori-sede, è un incontro a scatenare reazioni, gesti e azioni nuove: Stella entra nella sua vita acerba e lo porta a intraprendere un viaggio fino a Londra.
Musica, musica
Che il romanzo riconducibile ai Negramaro (Giuliano Sangiorgi, ma fa lo stesso) fosse un traino per qualcosa di diverso, era limpido come l’acqua di sorgente. Non manca molto, infatti, all’uscita del nuovo album, “Una storia semplice”, prevista per il 6 novembre. Tra l’altro (per non farsi mancare nulla) la band è su iTunes dal 23 ottobre: con un click si può preordinare il disco e riceverne una copia digitale. Su twitter sono già in molti ad aver reso pubblica questo ordine-segno d’amore e di dedizione verso il gruppo salentino. Dopo i fasti di “Casa69”, i Negramaro tornano con un nuovo disco, sunto dei primi dieci anni di lavoro, oltre ad alcuni brani inediti. L’unico passaggio che mi lascia perplesso è una frase inesatta del mitico Gaetano Curreri: “I Negramaro sono gli eredi degli Stadio. Salirono su un palco a Sanremo e come spesso capita non ebbero successo, ma si sono riscattati alla grande, come noi“. Quel Sanremo ero lì e, seppur la classifica non fu dalla parte di Giuliano e compagni, tutti ma proprio tutti pronosticavano un grande successo, fin dal giorno dopo la chiusura della kermesse. Ebbero successo subito, eccome. Un po’ come Giorgia quando con “E poi” stupì tutti ma proprio tutti, tranne i votanti-giudicanti o come diavolo vogliate definirli. Questa è un’altra storia.
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