Una canzone su commissione. Una volta andava proprio così, qualcuno andava dall’artista di turno e chiedeva un pezzo su misura. Curioso, molto italiano direbbe qualcuno. Del resto, la Canzone popolare di Fossati è stato per molti un regalo che Fossati fece al nascente Ulivo. Invece, era tutta un’altra storia. Stati Uniti d’America: Bruce Springsteen va in soccorso di Barack Obama. Con la musica.
Succede, nell’Ohio…
“Far parte della colonna sonora di James Bond significa ritrovarsi all’improvviso gli occhi del mondo addosso, ma quando ho sentito le idee di Paul non ho più dubitato. È stato divertente lavorare su commissione, per una volta“. Parole di pochissime settimane fa. Entusiasta Adele, astro nascente della musica internazionale, per aver interrotto il suo momento di pausa grazie ad una richiesta ch’era impossibile rifiutare, scrivere e interpretare un pezzo per 007. E quando le ricapita? Oltre 15 anni fa eravamo tutti gasati dalle note di: “Alzati che si sta alzando la canzone popolare, se c’è qualcosa da dire ancora, ce lo dirà…“. Era Fossati, era l’inno dell’Ulivo, l’abbiamo detto. Un inno spontaneo. Due anni dopo l’accoratissimo refrain dell’altra sponda: “..che siamo tantissimi…“. Anche negli States, così originali, così colorati, gli artisti lavorano su commissione. Canzoni su misura, come quella che Springsteen ha intonato in un palazzetto dell’Ohio per Il Presidente. “Andiamo avanti, andiamo lontano”. Non male come sponsor, vero Barack?
E così, un 18 ottobre 2012…
Il Boss ha eseguito “Forward and away we go”. Tutto in solitaria ed in versione acustica. Tutto, perché sono stati tanti i grandi successi donati a quel palco: “The promised land”, “No surrender”, “The river”, “This land is your land”, “Thunder road”. In forma smagliante, Springsteen ha raccontato dei suoi costanti contatti telefonici con Obama e della sua richiesta sui generis: una canzone per la sua campagna elettorale. Addirittura, suggerendo di usare lo slogan ‘Forward’…
Una ballad di poche pretese
“E’ stato difficile trovare delle rime che suonassero bene con Obama“. Ci scherza su, il Boss. “Well, let’s vote for the man who got Osama. Forward! And away we go. I came to Iowa looking for a date…“. Un pezzo brevissimo, riff di chitarra molto semplice, una ballad rock-folk essenziale. E quella frase che suona così netta, così mirata: “Andiamo a votare per l’uomo che ha preso Osama“. Come se Springsteen acchiappase un megafono di alluminio e intonasse “Vota Antonio! Vota Antonio! Italianiiiii!”, proprio come il Principe De Curtis. Il più classico e italico “Vota e fai votare”. Questa volta, però, è Il Boss, canta per Obama: Forward and away we go. Di certo non rimarrà la bellezza di questo brano (Bruce ha fatto e farà sempre di meglio), ma il messaggio resterà nel cuore e nelle teste della gente, dei cittadini, degli elettori.