Velvet Music ha intervistato Cristiano Cosa, terzo eliminato del serale della quindicesima edizione di Amici di Maria De Filippi. Il cantante ci ha parlato della sua esperienza nel talent show di Canale 5, del rapporto con i direttori artistici, i professori ed il suo futuro nella musica.
Cristiano Cosa è stato il terzo eliminato del serale di Amici 15: nella puntata andata in onda sabato 16 aprile abbiamo assistito alla sfida del cantante della squadra blu (capitanata da J-Ax e Nek) con Chiara Grispo del suo stesso team e alla fine è stata quest’ultima ad avere la meglio (LEGGI ANCHE: AMICI 15, PATRIZIO: “NON SMETTERÒ MAI DI RINGRAZIARE MARIA DE FILIPPI” [ESCLUSIVA]). In realtà lui non è apparso affatto preoccupato della sua esclusione, dimostrando una grande maturità, nonostante la giovane età.
Com’è andata questa esperienza?
Ti dico subito che è stata molto formativa. Mi ha dato un grande bagaglio culturale ed anche umano. Al di là della musica ho imparato tante cose perché ho dialogato con grandi persone, dagli artisti agli assistenti, a chi si occupava della regia.
Ti è dispiaciuto finire al ballottaggio con Chiara?
L’ho vissuta in maniera triste proprio perché era in squadra con me. Le voglio bene e abbiamo passato dei bei momenti insieme. Inoltre conosco tutta la forza di volontà che ha messo in questa avventura. In ogni caso sono contento che sia andata avanti.
E alla fine sei stato tu a consolare Nek e J-Ax…
Con loro ho avuto un rapporto molto forte, fatto di dialoghi. In particolare con Nek, visto che ho passato più tempo con lui. È riuscito a farmi aprire tranquillamente, mi capiva al volo, mi ha trasmesso il suo sapere. Insieme abbiamo deciso le esibizioni da fare. Ho imparato davvero tanto.
Invece con chi ti sei trovato meglio dei professori?
Sono tutti diversi, ma ti direi Fabrizio Moro anche dal punto di vista cantautorale. Mi ha aiutato a modificare il mio inedito, a costruirlo. È stato il primo ad essermi venuto incontro. Poi nel percorso è servita anche la follia creativa di Alex Braga. Ma anche la positività e la tranquillità di Marco Maccarini. Ha sempre cercato di tirarmi su di morale. Con Rudy Zerbi ho avuto qualche scontro, ma mi sono divertito. Anche quello mi è servito, perché così ho capito che non si può piacere a tutti. Mi sarà utile per il futuro.
Poi è arrivato Morgan, di cui tu sei un grande fan…
È il mio alter ego, il mio mito, un guru a distanza, un punto di riferimento! Ha una creatività innata unita ai grandi studi che ha fatto. È un mix di glam di David Bowie e della classicità di Beethoven e Bach. Pensa che a sei anni per la mia prima esibizione in piazza ho cantato L’Assenzio dei Bluvertigo. Non capivo bene il significato, la scrittura alla Battiato, ma comunque l’ho cantata come un Ave Maria.
A proposito delle tue esibizioni da piccolo, su Youtube ci sono alcuni video in un programma di Caterina Balivo (LEGGI ANCHE: AMICI 15, I VIDEO DI CRISTIANO COSA DA PICCOLO SPOPOLANO SUL WEB) …
Avevo tredici anni ed ero molto timido. Prima di andare in onda ero preoccupatissimo e rompevo le scatole ai musicisti che cercavano di tranquillizzarmi invano. Volevo fare bene anche allora. È stata un’esperienza che mi ha fatto crescere anche se è capitata per caso. Ai provini avevo portato Rino Gaetano!
Com’è nato il tuo inedito Ritornerai?
La storia è molto carina. In realtà l’ho scritto prima che la mia ragazza mi lasciasse, quindi sono stato un po’ un veggente (ride, ndr)! Forse già sapevo inconsciamente come sarebbe andata a finire. Gliel’ho fatta ascoltare quando ancora stavamo insieme, ma era passata in secondo piano. Poi quando è finito tutto ho iniziato a cantarla come un inno. Però non è una canzone che parla solo d’amore. Ogni frase va decontestualizzata. Ritornerai può essere anche per una condizione personale, come per esempio Ritornerai a sorridere. Va oltre l’amore. In genere quando scrivo dei testi non mi piace parlare solo d’amore. Mi rattrista. Voglio sempre andare oltre.
Prossimamente arriverà un album?
Ho alcuni inediti pronti, ma non voglio fare passi sbagliati. È un momento importante della mia vita e vorrei fare cose di qualità per non rischiare di dare una cattiva luce al percorso che ho fatto.
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