Chi ha visto la seconda serata del Festival di Sanremo forse non ha bisogno di ulteriori parole sull’uomo e sul grande artista che è Ezio Bosso. Le sue parole ieri all’Ariston recavano già tutto ciò che di meglio si poteva esprimere, detto con semplicità, spontaneità, passione, dolcezza e forza allo stesso tempo. “La musica siamo noi, la musica è una fortuna che condividiamo.” Così ha definito ciò che fa e ciò che gli dà tutta l’energia per andare avanti, il giovane compositore Torinese Ezio Bosso.
Non molti lo conoscevano probabilmente prima dell’apparizione a Sanremo, e di questo si deve dare grande merito al festival. Questo patrimonio Italiano inizia a stupire con la musica alla tenera età di 4 anni e a 16 anni debutta già in Francia come solista; la svolta arriva grazie all’incontro con il maestro Ludwig Streicher che da slancio alla sua carriera artistica, indirizzandolo a studiare Composizione e Direzione d’Orchestra all’Accademia di Vienna. Dopo una breve parentesi negli Statuto, nei ’90 abbandona la musica pop per intraprendere un percorso incentrato sulla musica classica.
Ancora molto giovane, sempre negli anni ’90, calca i palcoscenici di luoghi sacri della musica: Royal Festival Hall, Sydney Opera House, Palacio de las Bellas Artes di Mexico City, Carnegie Hall NYC sono solo alcuni dei templi musicali e concertistici internazionali dove si è esibito sia come singolo che come direttore o in formazioni da camera. Ma non finisce qua, il quarantaquattrenne tutto italiano tiene corsi in Giappone e a Parigi, partecipando attivamente alla vita della scena contemporanea. Firma inoltre colonne sonore importanti per il teatro e per il cinema, come quella di Io non ho paura, di Gabriele Salvatores.
Nel 2011 ha dovuto sottoporsi ad un intervento al cervello, per l’asportazione di una neoplasia che lo ha immerso in “una storia di buio“, come Bosso stesso la definisce. “A un certo punto infatti avevo perso tutto, il linguaggio, la musica…” Ma la musica è tornata, quella musica meravigliosa che ci ha fatto volare in alto ieri sera al teatro Ariston, perché “La musica è una vera magia, è la nostra vera terapia“. Grazie Ezio Bosso.
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