Marilyn Manson può ancora stupire e scandalizzare? A quanto pare sì. Proprio quando ormai una parte del grande pubblico lo dava ormai per “spacciato”, come se le sue provocazioni di un tempo fossero ormai cosa vecchia, sorpassata, in un mondo che si fa sempre più smaliziato decade dopo decade, “il Reverendo” è tornato a far parlare di sé dopo aver bruciato la Bibbia durante il suo concerto all’Obihall di Firenze, il 9 novembre.
Il gesto blasfemo è avvenuto durante l’esecuzione di uno dei suoi successi, Antichrist Superstar, davanti a un pubblico di circa 3000 persone, e forse la cosa non farebbe discutere neanche più di tanto (Manson ha già ripetuto più volte gesti simili durante la sua carriera), se non fosse che proprio in quelle ore la città era in attesa dell’arrivo del Papa, a cui il Reverendo ha voluto dare così il suo “caloroso benvenuto”.
Una parte del’opinione pubblica è rimasta ovviamente scandalizzata da questo ennesimo affronto, ma molti utenti sui social network hanno trovato questa trovata semplicemente superflua e poco opportuna. Non è mancato, poi, chi ne ha approfittato per fare qualche battuta ironica al riguardo: “A Firenze siamo unici: ieri sera Marylin Manson che brucia la Bibbia e oggi il Papa allo stadio a salutare la capolista”, “Poi dicono che è diseducativo…“.
Ma al di là del gesto-choc, il concerto si è svolto come c’era da aspettarsi: in scaletta i brani estratti dal suo ultimo album, The pale emperor, ma anche tante hits tratte dal suo ampio repertorio, tra cui l’immancabile cover di Sweet Dreams degli Eurythmics rivisitata come sempre in chiave rock e cantata su alti trampoli. Viene da chiedersi, comunque, se non sia il caso di cambiare strada, per il “caro, vecchio” Manson. Non parliamo dei pezzi in scaletta, ma delle performance che accompagnano lo show. Bruciare la Bibbia fa notizia sì, è “scioccante” per il pubblico credente e praticante, ma non sarebbe il caso di inventare nuove provocazioni?