Jovanotti e Eros Ramazzotti, omaggio a Pino Daniele a Napoli: “Ci manca da morire”

Eros Ramzzotti e Jovanotti insieme sul palco dello stadio San Paolo, a Napoli, per ricordare l’amico e collega Pino Daniele: all’inizio questa era solo un’indiscrezione, un rumor, una notizia in cui i fan non sapevano neanche se sperare, poi l’ipotesi è diventata realtà. Ad annunciarlo è stato lo stesso Lorenzo Cherubini sulla sua pagina Facebook, confermando, sabato 25 luglio, che Eros ci sarebbe stato: “Dedicheremo il cuore del concerto a Pino – ha scritto in un suo lungo post – alla sua musica e a quello che significa per noi. Non sappiamo ancora cosa faremo, sarà una sorpresa anche per noi.

Così ieri sera, 26 luglio, amicizia, musica e spettacolo si sono fusi per la tappa partenopea del tour di Jovanotti. Sul palco anche James Senese, sax di Daniele, musicista che lo ha conosciuto da ragazzo, un modo per ricordare in maniera ancora più profonda l’artista scomparso. Quanno chiove, Napule è e A me me piace o blues, questi i brani tratti dal repertorio di Pino Daniele e riproposti sul palco per la gioia del pubblico presente (qualcosa come 35.000 persone, unite da una grande passione sotto lo stesso cielo).

Jovanotti ha ricordato che lui, sul palco del San Paolo, c’era già salito, proprio grazie a Pino Daniele: “Nel San Paolo io ci sono entrato due volte, entrambe con Pino e grazie a Pino, e il ricordo di quel 13 giugno 1994 insieme a lui e a “Ramazza” è tra i più importanti della mia vita”. Lorenzo fa riferimento a uno dei concerti passati alla storia in Italia, quello del 1994, in cui si esibì nello stadio di Fuorigrotta, con Eros e Daniele, formando un trio che pochi fan potrebbero mai dimenticare.

“Voglio ringraziare mio “fratè” Eros, un grandissimo artista e amico – ha scritto su Facebook Jovanotti a notte fonda, una volta spenti i riflettori su di lui – e il favoloso James Senese, il padre del nuovo sound napoletano e musicista strepitoso”. “Abbiamo celebrato Pino Daniele, che ci manca da morire – ha poi proseguito – attraverso la sua musica, che è un dono per l’eternità per chi la ama e per chi l’amerà in futuro. Eravamo decine di migliaia ma sembrava di essere a casa“.

Foto: Ufficio Stampa