Nina Zilli, “Se bruciasse la città”: la cover di Massimo Ranieri per un’estate anni ’60 [AUDIO]

E’ partito lo scorso 20 giugno il tour estivo di Nina Zilli (QUI il calendario), e dopo aver accolto i favori del pubblico con il brano #Rll (Riprenditi le lacrime) e il relativo video colorato e divertente, la cantante tornerà in radio da domani, 26 giugno, con un nuovo singolo, Se bruciasse la città. Si tratta della cover del brano cantato da Massimo Ranieri nel 1969 e riproposto da Nina già durante l’ultimo Festival di Sanremo.

Il pezzo, tra l’altro, fa parte dell’ultimo album della Zilli, Frasi&Fumo, accolto con calore dal suo pubblico lo scorso febbraio, in occasione della partecipazione di Nina all’interno della kermesse sanremese. Così come accaduto per Se telefonando, il brano di Mina riportato ai vertici delle classifiche grazie alla recente versione di Nek, così questa canzone di Ranieri reinterpretata da Nina potrebbe entrare con ottime probabilità a far parte della colonna sonora dell’estate 2015.

“Credo sia uno dei pezzi degli anni ’60 a cui si pensa meno, anche rispetto al grande repertorio di Ranieri – ha spigato Nina durante l’intervista rilasciata per Velvet Musictanti giovani non la conoscono, è un peccato perché ha un testo meraviglioso, crudo, sincero, ma non solo: è stato scritto dal gotha della musica italiana, inoltre il ’69 è stato un anno importante per il tipo di sound a cui mi sono rifatta. Massimo Ranieri ha sentito il pezzo, a Sanremo, si è affacciato mentre lo provavamo e ha detto: ‘Io questa canzone credo di conoscerla…’. Era contento che qualcuno avesse ripreso questo brano”.

Oltre al successo dei suoi ultimi singoli e dell’album, Nina nelle scorse settimane ha saputo conquistare il pubblico in veste di giudice per il talent show Italia’s got talent, ma non solo: da giugno è anche conduttrice radiofonica per Rai Radio2, con il programma Stay Soul, in onda dal lunedì al venerdì alle 13:45. Con questo programma Nina fa viaggiare tra i diversi generi musicali, tra soul, funk, rock e pop degli anni ’60, con grandi classici e pezzi meno noti che vanno dal reggae al bluebeat, dal rocksteady allo ska.

Foto: Facebook

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