Ciao Velvet!
L’appuntamento di oggi è particolare, perché il video che trovate qui sotto è stato registrato al termine dell’ultimo concerto romano di Pino Daniele, tenutosi lo scorso 13 dicembre.
Era per me tradizione andarlo a trovare tutte le volte che potevo, così da scambiarci consigli, idee e progetti musicali. La sua scomparsa mi ha lasciato dentro un vuoto infinito. Lui è stato per me un amico affettuoso, buono, generoso e di una sincerità assoluta. Un maestro di vita e di musica. Un animo nobile, autoironico e umile, sempre pronto a mettersi alla prova, instancabile nella sua creatività e nel suo spirito di ricerca. Un vero leone pronto a combattere per i suoi valori. Un passionale. Tutti noi artisti dovremmo prendere esempio da lui.
Il suo live è stato come sempre strepitoso e proprio per questo mi ha ispirato. La sua energia mi ha fatto venir voglia di parlare e raccontarvi cosa un concerto può regalare ad artista e pubblico. Ho aspettato (e titubato) prima di pubblicare questo articolo. Ma alla fine ho deciso di ascoltare il cuore. Il mio amico non c’è più ma la sua musica, il suo talento, la sua arte resteranno con noi per sempre. E possono essere d’insegnamento per molti. Tutti dovrebbero prendere esempio da lui. Buona lettura!
Oggi sono in una location fantastica e molto rumorosa: il Palalottomatica, teatro di un concerto meraviglioso, quello del mio carissimo amico Pino Daniele. Vengo spesso qui a sentire i miei colleghi esibirsi dal vivo e tra le performances più belle, tolta quella di stasera, ricordo quella di Claudio Baglioni, Laura Pausini e Renato Zero (ma per quest’ultimo non chiedetemi quale: ne ho viste troppe, per ragioni d’amore!).
Quale contesto migliore per parlarvi del live? Quest’ultimo è l’elemento fondamentale per gli artisti perché rappresenta la verità, il punto creativo e di contatto con il pubblico. Solo sul palco e davanti ad un pubblico abbiamo la possibilità di capire cosa succede: se la nostra musica e se il nostro messaggio sono ancora forti e soprattutto se la nostra grinta, la nostra intenzione e il nostro “fuoco” bruciano senza esitazioni. Se questo accade il pubblico lo percepisce e “abbraccia” l’artista con il suo calore. Quell’affetto e quell’energia, donate dapprima dall’artista e poi dai fan, tornano nuovamente in circolo regalando nuova linfa a chi si esibisce. Una sorta di cerchio magico in cui tutti veicolano le proprie emozioni beneficiando, con grande empatia, del dono altrui.
In quest’ottica, il consiglio che mi piacerebbe dare ai giovani che tentano di muovere i primi passi nel mondo della musica (ma anche agli amici che di strada ne hanno già percorsa parecchia), è quello di non rinunciare mai al live anche se per farlo bisogna accontentarsi di location ben più modeste di questa. Suonare nei pub, nei piano bar o addirittura nella piazza del proprio paese permette ugualmente di mettersi alla prova e di crescere musicalmente. Perché farlo? Perché non è sempre facile! Esibirsi in un contesto più “umile” può essere ugualmente e terribilmente difficile quando ad esempio capita di sentirsi poco bene, di avere poco pubblico o aver avuto una giornata difficile in cui bisogna salire sul palco comunque. Ed è proprio lì che si vede il vero artista, il suo “cuore” e la sua determinazione. Mai mollare!
Lo stesso invito voglio rivolgerlo ai “veterani della musica”, anche se probabilmente non ne hanno bisogno (come questo caso dimostra). Non rinunciate al live, anche se avete già avuto la fortuna di raggiungere vette e soddisfazioni perché, come spiegavo prima, le esibizioni sono ciò che alimenta la propria creatività e la voglia di andare avanti.
Non smettere di suonare e di cantare. Non smettere di esserci mai. Proprio come ha fatto lui.
Ciao Pino!
Foto by Velvet Music