I Kutso a Sanremo giovani 2015: “Faremo il nostro sporco dovere…”

Continua la nostra carrellata alla scoperta degli artisti che saranno protagonisti della prossima edizione del Festival di Sanremo nella categoria Nuove proposte. Dopo il più giovane Kaligola (ha solo diciassette anni) tocca ai Kutso, band romana che da anni è apprezzata sulla scena indipendente. “Sicuramente quelli che preferisco sono i Kutso con la loro ironia”, ha dichiarato proprio Gabriele Rosciglione (questo il vero nome del rapper) attraverso l’intervista di Velvet Music. I Kutso non sono nati ieri. Gli addetti ai lavori li conoscono da anni. Il loro personale concetto di ribellione musicale ora è pronto per arrivare anche al grande pubblico di Rai Uno. I ragazzi uniscono infatti provocazione e scherzo ad un linguaggio musicale gioioso e frenetico. Un mix di musica irriverente e testi sarcastici.

Durante i loro concerti il pubblico viene trasportato in un’atmosfera surreale grazie ad uno show esplosivo, caratterizzato anche da travestimenti. Ci sarà qualche sorpresa al Festival? Matteo Gabbianelli (voce), Donatello Giorgi (chitarra), Luca Amendola (basso) e Simone Bravi (batteria) sono pronti a stupire e a portare una ventata di aria nuova sul palco dell’Ariston. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il leader del gruppo, che in questi giorni si trova in studio di registrazione per ultimare i lavori del nuovo album.

Come avete reagito quando è uscita la lista con gli otto finalisti?
I giorni precedenti sono stati i più brutti della mia vita. Lo giuro. Non avrei immaginato di avere una reazione simile, visto che non sono mai stato una grande fan di Sanremo. Lo devo ammettere. Poi però quando siamo entrati nella rosa dei sessanta finalisti ho iniziato a crederci davvero. Le possibilità sono diventate sempre maggiori. All’audizione finale abbiamo veramente giocato tutte le nostre carte e quindi eravamo convinti di aver fatto un’ottima esibizione. Dopo però è salita l’ansia e sono entrato in un vortice senza uscita. Non riuscivo a dormire la notte. Poi fortunatamente è arrivata la telefonata di Carlo Conti.

Vi ha chiamato lui in persona?
Sì, via skype. L’organizzazione ci ha detto che lui avrebbe chiamato i finalisti per fare a tutti i complimenti. Siamo rimasti davanti al pc per un sacco di tempo . La linea di Internet ad un certo punto non funzionava. Eravamo disperati. Quando è arrivata la telefonata abbiamo gridato, urlato. Anche detto parolacce. Ovviamente quando Conti aveva già attaccato. E’ stato liberatorio.

Qualcuno però parla di una vostra raccomandazione, visto che in giuria c’era Carolina Di Domenico, compagna del vostro produttore Pierluigi Ferrantini dei Velvet…
Con l’occasione teniamo a specificare che Pier non è più il nostro produttore. Abbiamo letto in Rete questa notizia, ma smentiamo tutto. Lui ha lavorato con noi esclusivamente per il primo disco. Il nostro rapporto professionale si è esaurito a suo tempo.

Conti ha detto che vi chiamerà “Kutso” all’italiana e non all’inglese…
Sinceramente non è una cosa importante. Lo stesso Carlo ironizza sul nostro nome e magari durante una delle serate sarà lui stesso a dirlo nel modo giusto!

Nonostante le prove per Sanremo, continuate a fare concerti in questo periodo…
Sì, abbiamo delle date fissate da tempo e quindi non vogliamo annullarle. Ovviamente se ci dovesse essere qualche appuntamento importante con la Rai, saremo costretti a rimandarle. Ma solo in quel caso. Negli ultimi tempi comunque stiamo facendo la vita da atleti, quindi pochi bagordi. Dobbiamo arrivare preparati e in forma al Festival.

Come sta andando invece la preparazione del nuovo album?
In questi giorni stiamo lavorando sull’arrangiamento del brano sanremese perché vorremmo aggiungere degli archi, in modo da rendere la canzone più adatta al contesto, visto che l’orchestra ci accompagnerà. Gli altri brani del disco saranno tutti rock e dal carattere irriverente. Esattamente come i precedenti. Il suono sarà invece più potente, con canzoni corte e solari. C’è anche una ballata che sarebbe stata più adatta per il Festival, ma abbiamo preferito portare “Elisa” perché ci rappresenta al meglio.

Donatello si è travestito in conferenza stampa e a La vita in diretta: avremo qualche sorpresa anche al Festival?
Lui sicuramente lo farà. Io, Luca e Simone non lo sappiamo. E’ ancora presto per parlarne perché non abbiamo in mente come sarà la nostra esibizione. Sicuramente faremo il nostro sporco dovere.

Vi sentite in competizione con gli altri?
Assolutamente no. Ovviamente vogliamo dare il massimo, ma l’atmosfera con i ragazzi in gara è rilassata. Mi ha colpito molto Serena Brancale con la sua voce calda ed elegante, mentre Kaligola ci sta molto simpatico. Nei suoi confronti abbiamo un senso di protezione.

Invece un commento riguardo i big?
Sono contento che ci sia Alex Britti, visto che ha collaborato con noi in passato. Riguardo gli altri sono curioso ed in particolare per Biggio e Mandelli. Saranno sicuramente l’elemento folle di quest’anno.

Dopo tanti anni di live nei locali di tutta Italia, per voi questa è una grande opportunità…
Noi andiamo a fare quello che siamo. Sicuramente non ci auto-censuriamo. Così dovrebbero fare anche tutti gli artisti del panorama musicale indipendente. Continuare sulla propria strada e non rifiutare le grandi opportunità. Per esempio sarebbe da ipocriti dire di no al Festival di Sanremo.

Foto by Facebook (Tamara Casula)

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