Stromae torna in Italia per replicare il successo ottenuto a Luglio, con un soldout all’Alcatraz di Milano e una performance che non ha deluso il suo pubblico. Ora il dinoccolato cantante, che dopo solo due album in studio ha conquistato un posto di tutto rispetto nel cuore dei giovani di mezza Europa, ci riprova il 15 dicembre al Mediolanum Forum di Milano e il 17 dicembre al Palalottomatica di Roma.
Il suo Racine Carrée ha riportato la musica francese in cima alle classifiche italiane e il ventinovenne belga registra numeri da cantante pop (“Formidable” e “Papaoutai” hanno totalizzato oltre 900 mila download), eppure i temi da lui trattati non sono semplici da digerire: l’amore non corrisposto, la violenza, l’omofobia, l’alienazione da social network (“L’amore è come l’uccellino di Twitter, siamo pazzi di lui solo per 48 ore” – Carmen), i problemi di coppia (“ti sei visto? ti credi bello perché ti sei sposato ma hai soltanto un semplice anello, non pensarti figo lei ti lascerà, lo fanno sempre e di quell’altra, gliene hai parlato?” – Formidable), fino al cancro da fumo (“Ma certo ci conosciamo bene, ti sei preso mia madre” – Quand c’est).
Ma forse non tutto il pubblico capisce pienamente i suoi testi e probabilmente non gli interessa, rimane semplicemente incollato con lo sguardo a quei movimenti fluidi sul palco, imitandoli dal basso, perché quell’atmosfera malinconica, poetica e inquieta arriva anche semplicemente attraverso le note, elettoniche, hip hop, afrobeat. In fondo è stato proprio lui a dichiarare qualche tempo fa, in un’intervista a Vogue: “Sono anni che balliamo canzoni inglesi che non comprendiamo, perchè non farlo con le mie? In Belgio abbiamo supportato brani in tedesco, in italiano, non ci interessa la lingua, quella è un mezzo. Ma se si parla della musica allora i sentimenti, le sensazioni, i grooves, ecco quelli contano“.
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