Sono tanti i ragazzi che sognano di diventare famosi nel panorama musicale italiano ed internazionale. La gavetta è sempre faticosa e spesso ci si ritrova a suonare in piccoli club con un pubblico esiguo. C’è chi riesce ad emergere e chi no. I Dear Jack ce l’hanno fatta. Anche loro hanno iniziato a suonare nei locali e sanno molto bene cosa significhi lottare per inseguire i propri sogni. Fino a qualche tempo fa si esibivano per un centinaio di persone al massimo, mentre oggi riempiono i palazzetti di tutta Italia: “Fino a nemmeno un anno fa – ricordano insieme – come molte band che fanno parte del mondo underground musicale, eravamo abituati a suonare in pub, palchi talmente piccoli dove per suonare si stava tutti attaccati l’uno all’altro, fare viaggi lunghissimi, anche notturni, per quindici minuti di esibizione, quindi per noi ora suonare nei palazzetti più importanti d’Italia è un vero e proprio sogno”.
La svolta è arrivata con la tredicesima edizione di Amici di Maria De Filippi: della formazione originale fanno parte il cantante Alessio Bernabei ed il chitarrista Francesco Pierozzi, mentre in corsa durante la trasmissione si sono aggiunti l’altro chitarrista Lorenzo Cantarini, il bassista Alessandro Presti ed il batterista Riccardo Ruiu. La band non ha vinto il talent show (arrivando seconda dopo Deborah Iurato), ma ha comunque ottenuto il Premio della Critica, nonché un enorme successo: infatti il loro album d’esordio Domani è un altro film (prima parte) è doppio disco di platino per aver venduto oltre centomila copie in soli quattro mesi. I ragazzi però non si fermano mai. Si trovano attualmente in tour, ma in contemporanea stanno lavorando al nuovo progetto discografico che dovrebbe vedere la luce a breve. Come se non dovesse bastare, proprio venerdì (28 novembre) uscirà anche il quarto singolo (dopo Domani è un altro film, La pioggia è uno stato d’animo e Ricomincio da me) dal titolo Wendy…
Wendy è l’unica canzone del disco a cui avete lavorato tutti insieme…
Dear Jack: è un brano che ci ha portato inizialmente Alessio come provino e da lì abbiamo cominciato a lavorarci tutti insieme, dalla musica al testo, ognuno mettendo del suo. Lavorare insieme è sempre bello ed entusiasmante perché si impara l’uno dall’altro e si scoprono sempre cose nuove,.
C’è un collegamento con la Wendy di Peter Pan?
Alessio: eh sì! Io soffro un po’ della sindrome di Peter Pan. E’ questa la verità. Il protagonista della canzone s’innamora di una ragazza più grande e le ripete di non avere paura per la relazione. Il videoclip è girato da Gaetano Morbioli e per noi è un onore, visto che si tratta di uno dei registi migliori in questo campo. L’unica cosa che possiamo anticipare è che ci saranno degli aeroplani…
In questo periodo state girando davvero come trottole…
Dear Jack: la stanchezza a volte si fa sentire, perché tenere certi ritmi non sempre è facile, ma il nostro entusiasmo è talmente forte per quello che stiamo facendo che riusciamo ad andare avanti sempre senza fermarci! Prima di ogni concerto ci carichiamo, riunendoci in circolo ed in onore al nostro coach di Amici, Miguel Bosè, gridiamo “Uno, dos, tres… Mierda!!!”.
Avete trovato il tempo di scrivere anche la la sigla di Che Dio ci aiuti 3 (il videoclip ufficiale): ma per quale film del passato avreste voluto scrivere la colonna sonora?
Alessio: io adoro Tim Burton ed in particolare il personaggio di Jack Skeletron, quindi avrei sicuramente composto un brano per Nightmare Before Christmas.
Prima di Amici avete fatto comunque tanta gavetta…
Alessio: con il programma siamo arrivati subito in serie A. Siamo passati da un giorno all’altro, senza nemmeno rendercene conto, dai concerti nelle cantine a quelli nei palazzetti. E’ un vero e proprio sogno. Da piccolo guardavo le copertine dei giornali per teenager e speravo anche io di finire con la mia faccia in prima pagina al posto dei Backstreet Boys, di Nick Carter, dei Blue. E’ una sensazione bellissima.
Il talent show vi ha sicuramente cambiato la vita…
Dear Jack: ci ha aiutato molto nel nostro percorso perché, oltre alla visibilità che può darti un programma del genere, si è dimostrata la palestra più intensa che abbiamo mai fatto. Siamo venuti a contatto con veri e propri professionisti del campo che ci hanno insegnato il lavoro come si svolge a tali livelli. Ci ha preparato a tutto quello che ci aspettava al di fuori del programma.
Eppure inizialmente Alessio non era molto convinto…
Alessio: in effetti tempo fa ero contrario ai talent show. Mi piaceva solo il rock. Poi crescendo sono cambiati anche i miei gusti musicali. Quando andavo al liceo ascoltavo solo punk, rock e metal. Dopo mi sono aperto anche ad altri generi come il soul e l’r’n’b. Per esempio adesso apprezzo molto la musica italiana, mentre prima ascoltavo solo artisti internazionali.
Infatti le vostre prime canzoni sono scritte in inglese….
Alessio: sì, ma adesso preferiamo concentrarci principalmente su testi nella nostra lingua. Non nego ovviamente che in futuro ci piacerebbe tradurre le canzoni e magari portare il progetto all’estero. Non solo in inglese, magari anche in spagnolo nei paesi latini come hanno fatto Laura Pausini e Marco Mengoni.
Cosa consigliate ai nuovi concorrenti di Amici?
Alessio: di avere tanta determinazione e forza perché lì si vive l’inferno. Nel senso buono ovviamente. E’ una grande palestra, ma ci sono davvero tante difficoltà. E’ un percorso lungo e consiglio sicuramente a tutti di essere se stessi perché alla fine anche quello paga. Il pubblico da casa capisce se hai una maschera.
Attualmente state registrando anche il vostro secondo album…
Alessio: questo progetto riprende un po’ il primo disco, anche se è molto più elaborato. Abbiamo registrato l’album d’esordio quando ancora eravamo ad Amici e quindi non abbiamo avuto il tempo giusto per lavorarci pienamente e con tutte le nostre forze. Ora siamo più concentrati ed attenti ai particolari. E’ un disco più maturo, anche se rivolto sempre ad un pubblico giovane.
L’amore sarà il tema principale delle canzoni anche stavolta?
Alessio: raccontiamo l’amore romantico e dannato, ma anche le tematiche di tutti i giorni che stanno più a cuore ai giovani. I brani sono scritti da me e da altri autori che hanno collaborato con noi per il primo disco come Roberto Casalino, Dario Faini e Piero Romitelli. Il mio sogno resta comunque quello di avere una certa indipendenza anche dal punto di vista dei testi e quindi di scrivere da solo o con il resto della band le canzoni. Vi sveliamo però che ci sarà anche una sorpresa da Kekko dei Modà…
Ha scritto una canzone per voi?
Alessio: sì, già ha collaborato per il primo progetto come produttore insieme a Enrico Palmosi e Diego Calvetti. Stavolta invece ha proprio scritto un brano che sarà presente nella tracklist. I Modà sono i nostri cugini più grandi. Li rispettiamo e speriamo con gli anni di raggiungere il loro stesso successo. Non c’è concorrenza tra di noi perché facciamo parte di mondi completamente differenti.
Escludi quindi in futuro una collaborazione vera e propria tra Modà e Dear Jack?
Alessio: ovviamente no. Mai dire mai. Sarebbe un esperimento da provare. Comunque tra gli artisti italiani con cui farei un duetto ci sono Elisa, Emma Marrone ed Alessandra Amoroso. Per quanto riguarda gli internazionali invece Ed Sheeran e gli One Direction.
Per il Festival di Sanremo siete pronti?
Alessio: abbiamo presentato l’inedito a Carlo Conti, ma non c’è ancora la certezza di essere selezionati per i Big. Il brano è orecchiabile ed entra in testa subito dopo il primo ascolto. Non posso dire di più. Aspettatevi una canzone “alla Dear Jack”.
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