Mario Venuti, nuovo album con Battiato e Giusy Ferreri: ecco il video “Ventre della città”

Storie di Corviale, di Quarto Oggiaro, di Scampia, di Librino e Zen sono conficcate come pugnali nel ventre della città…“. E’ questo il cuore del nuovo singolo di Mario Venuti: l’artista siciliano ha scelto “Ventre della città” (da oggi in rotazione radiofonica) come primo singolo estratto dal suo album “Il tramonto dell’occidente”, in uscita il prossimo 23 settembre. Il disco (Microclima-Musica & Suoni/Believe Digital) arriva a oltre due anni dal precedente “L’ultimo romantico” ed è stato interamente scritto e musicato da Venuti con la collaborazione di Francesco Bianconi e Kaballà, che in alcuni brani hanno anche prestato le loro voci.

Oltre a loro, l’album conterrà anche altri ospiti illustri: Franco Battiato, Alice, Giusy Ferreri e Nicolò Carnesi. Il videoclip di “Ventre della città”, diretto da Lorenzo Vignolo e girato nel quartiere catanese di Librino (citato nel testo della canzone), è online da oggi: vediamolo qui di seguito…

“Ventre della città”, parla Venuti

Reduce dalla partecipazione al Kaulonia Tarantella Festival (lo scorso 20 agosto, ndr.), Mario Venuti presenta oggi il video della sua nuova ‘creatura’. Non poteva essere una partenza migliore quella di un album molto atteso e, a quanto pare, costruito con la consueta passione. Il cantautore catanese racconta così “Ventre della città”: “Sono passati anni da quando Pasolini ha glorificato le periferie e l’umanità vitale e dolente che le popolano. Eppure il ‘ventre della città’ esercita ancora fascino e attrazione, per chi sa vedere in esso tutta la gamma dei vizi e delle virtù umane, senza la ‘corruzione’ del pensiero borghese…“.

Ci sentiamo di sottoscrivere, a questo si aggiunga la carica di un pezzo pop-psichedelico che rimanda ad alcuni lavori (eccelsi) di Franco Battiato e si fa forte di un testo che non immagina l’attualità, ma ne è perfetta immagine: “Ci incontreremo le sere d’estate sul mare d’asfalto di queste borgate, non sarà male fermarsi a guardare le nostre ferite, le stelle inventate nel ventre della città…“.

(screenshot by youtube)

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