L’avversario più temuto (e più temibile). Del resto, è lui stesso a dirlo. Morgan è il principe dei giudici di X-Factor, lo sosteniamo da tempo, lo dice la piccola grande storia dei talent show italiani (e non). Per lui sei edizioni del format e cinque trionfi. Due anni fa cercava “la voce”, nel 2013 “la luce”, ora punta alla storia, a dar vita a una “bella storia”. Sir Marco Castoldi sembra avere le idee molto chiare a riguardo, sa da dove partire e con chi potrà lavorare: “sarà un bel lavoro d’equipe, ognuno dovrà dare il suo contributo. Pubblico, concorrenti, vocal coach, producer“.
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Rileggere i grandi classici
Ottava edizione di X-Factor, Morgan è di casa e la sua intervista rilasciata al sito ufficiale è di certo quella più attesa. Poche parole, pochi concetti, ma significato da non sottovalutare. Colpisce il desiderio di attingere a piene mani dal repertorio classico per trasformarlo in musica pop. Settembre non è poi così lontano e, soprattutto per chi ha il vintage nel cuore, risulta piacevole sentire: “Dobbiamo rileggere i grandi classici, trasformare le canzoni pop in grandi momenti di musica classica, andando a scovare il repertorio romantico del passato, magari le sinfonie di Beethoven…“.
Dal passato al futuro per fare la storia, una bella storia
Morgan tiene fede al vecchio detto “il futuro ha un cuore antico”. Per X-Factor 8 proverà a connettere la storia con il presente, dando grande al verbo, alla parola nella musica, nelle canzoni. Un lavoro d’equipe, dicevamo più sopra: al suo fianco non solo vocal coach e concorrenti, ma anche il producer (nuova figura dell’ottava edizione). “Tutti insieme costruiremo degli oggetti musicali da proporre al pubblico: ogni canzone è un oggetto musicale. Quest’anno voglio vivere insieme al pubblico e insieme al concorrente il momento della realizzazione della canzone“. I presupposti ci sono tutti, attendiamo il responso del palco. Degli uomini, prima ancora che degli artisti.
(foto by facebook)
