Qualche settimana fa si diceva “il nuovo rap vola a Sanremo“. Tutto vero, perché dopo la vittoria di Moreno all’ultima edizione di Amici, anche il Festival della Canzone Italiana poteva (e doveva) dire la sua, rispondendo a un’esigenza dei giovani d’oggi, al disagio sociale megafonato da artisti della nuova scena musicale.
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Matteo Brancaleoni incontra Rocco Hunt, vincitore assoluto (e a furor di popolo) nella categoria Nuove Proposte. Si è commosso sul palco del Teatro Ariston, abbracciato dai suoi familiari, con un calore e una passione che nella nostra società sembravano quasi dimenticate. “Vorrei poter tornare indietro per potermi esibire ancora, per tutte e tre le volte…“, sono parole del rapper salernitano, emozionato, vero e dall’avvenire assicurato. Lunga chiacchierata per lo speciale “Sanremo Cafe”, con epilogo davvero inaspettato…
Rocco Hunt, la vittoria e il nuovo disco
“Sembra assurdo, però è così… La mia vittoria è stata una liberazione, per me come per tutto il pubblico dell’Ariston…“. “Tra il mio pezzo e ‘Pedala’ di Frankie Hi-Nrg passa il Po, per così dire. Sono due cose diverse, di certo sono contentissimo del fatto che artisti come lui (un pioniere del rap) abbiano parlato bene di me…” (…). “Il mio disco uscirà a fine marzo, collaborazioni con Federico Zampaglione, Enzo Avitabile, Clementino e altri…”
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“Volevo denunciare un disagio sociale”
Non potevo presentarmi all’Ariston con una canzone d’amore, sarebbe stato un errore“. (…) “Il mio è un rap solare, positivo. Sono felice di aver cantato ‘Nu juorno buono’ a Sanremo: non avevo voglia di fare un brano ‘negativo’, ma dare un messaggio di denuncia, denunciare un disagio sociale, responsabilizzare i giovani…“. (…) La maggior parte dei rapper tendono a dare stereotipi sbagliati, io volevo arrivare al cuore della gente, e sono felice di aver riscontrato una forte simpatia nei miei confronti. Sono stato quasi coccolato..”
“Non parlate solo su WhatsApp“
Prima di salutare Matteo Brancaleoni, Rocco Hunt ammette di aver apprezzato il pezzo di un suo collega: “Tra i pezzi in gara ho amato molto quello di Zibba…” e rivolge un pensiero ai suoi coetanei (…) “A tutti consiglio di non fermarsi alle prime difficoltà, di credere nella famiglia e di fidarsi di più degli adulti, recuperando la comunicazione umana, non parlare solo attraverso WhatsApp…“.
(foto LaPresse)