Pino Daniele, Gigi D’Alessio, Massimo Ranieri, Nino D’Angelo. Dimenticateli, resettate. Sanremo 2014 avrà il suo volto campano, ma sarà una novità, una sorpresa. In coro i suoi fan: #cemagnamm. E’ questo l’hashtag di riferimento per Rocco Hunt, nuovo esponente della scuola italiana del rap: sul palco dell’Ariston porterà “Nu jorno buono”, brano di denuncia e, soprattutto, di racconto positivo. “Quanto è bella la mia terra, mi manca quando parto, porto una cartolina di riserva…“.
Rocco Hunt, rap all’Ariston
Siamo la terra del sole, non la terra dei fuochi. Non lo virgolettiamo, perché ci piace farlo nostro questo messaggio contenuto nel testo del nuovo singolo di Rocco Hunt. E’ un bene che certe frasi possano passare da un palcoscenico importante come quello del Festival di Sanremo. Il 2014 sarà ricordato come l’anno del rap, anche sulla riviera di Ponente. Tra i big la storia, quella di Frankie Hi-Nrg (uno dei pionieri del genere), tra le nuove proposte lo scugnizzo intellettuale, un giovane paffuto che mostra sempre di avere qualcosa (di buono) da dire. Il videoclip – uscito pochi giorni fa su Vevo – di “Nu jorno buono” è una cartolina in movimento, spaccato di vita quotidiana made in sud che non dispiace e, anzi, accresce la speranza di vedere le cose da un nuovo punto di vista…
Il sogno di un giorno migliore, la consapevolezza che il rap possa essere oggi il linguaggio della speranza, quella dei più giovani, confinati nelle angoscianti periferie d’Italia. Rocco Hunt si fa portavoce di questo messaggio: con “Nu jornu buono” dona un po’ di sano ottimismo, canta la sua personale “Perfect Day”, lasciando ri-fiorire un Lou Reed 2.0 e in salsa napoletana. Pardòn, salernitana. “Questo posto non deve morire, la mia gente non deve partire, il mio accento si deve sentire…“. La conservazione e, insieme, la difesa della propria identità. Aprirsi alle differenze, eliminare le diffidenze, dimenticare tutte le violenze. Non è poco, è un bel sogno.
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