Quando si dice ‘essere un predestinato’. Alessandro Casillo è nato ad Assago, uno di quei luoghi noti alle folle soprattutto per la presenza del celebre Forum, impianto che negli anni ha ospitato diversi concerti e star internazionali. Non ultima, la finalesingol di X-Factor 7, davanti a circa 8.000 persone. “Sarebbe bello poter cantare lì, è a due passi da casa: finalmente i miei amici faranno meno fatica per venire a vedermi“. Ci scherza su questo ragazzo non ancora 18enne che all’attivo ha la vittoria di un Festival di Sanremo (Nuove Proposte) e un vero esercito di fan che stravedono per lui.
Oggi esce ufficialmente “#ALE”, il suo nuovo disco: frizzante, ritmato, pop. Con la piacevole sorpresa di un pezzo chitarra e voce (“Parlo io”) scartato a Sanremo in un recente passato. Anche quest’anno, per Alessandro, niente Festival: sarà sereno, davanti alla tv e tiferà per Ron, Noemi e Francesco Sarcina. Mi confida di aver imparato a cantare ascoltando suo padre e suo fratello: in macchina urlavano le canzoni di Zarrillo e Claudio Baglioni…
Partiamo dalla fine, “Parlo io” è l’ultima traccia del disco: E’ autobiografica? Ci si può aspettare per il futuro qualcosa di esclusivamente acustico?
Sono molto legato a questo pezzo, pensa che abbiamo provato a portarla a Sanremo un paio di anni fa, ma non c’è stato niente da fare. Amo questa versione chitarra e voce e lo ammetto, sì, è anche un po’ autobiografica: mi è capitato di chiudere una storia dopo essere stato preso in giro… Il modo migliore per raccontare queste sensazioni è quello di far parlare i sentimenti, attraverso la musica. Per il resto, mi è capitato di esibirmi spesso in chiave acustica, ma per adesso non è previsto nulla del genere, anche se ammetto di trovarmi a mio agio col solo accompagnamento della chitarra.
Ti piaci di più in brani più ‘pieni’, come “Qualcuno sentirà”, oppure in pezzi più intimi come la stessa “Parlo io”?
Molto difficile dare una risposta. Dipende parecchio dal testo della canzone, dall’ambiente. Inoltre, non ci crederai, ma hai citato le mie due canzoni preferite dell’album: insomma, sono tra due fuochi…
Torniamo al disco “#ALE”: è stata una costruzione serena, oppure qualcosa è andato storto durante la fase di preparazione?
Inutile nasconderlo! (ride) Non è che ci siano stati particolari problemi, ma abbiamo dovuto scegliere i brani migliori: in partenza avevamo davanti 16 pezzi, ci è toccato selezionare, fare una scrematura. E’ una roba difficilissima, sai?
Sei nato ad Assago: sei mai stato a un concerto al Forum da bambino? Inoltre, il sogno è quello di cantare lì dentro?
Da piccolino non ci sono mai andato, ma forse cento volte negli ultimi cinque o sei anni. Sarebbe bellissimo cantare lì, un’emozione doppia. Lo ammetto, parecchio comodo esibirsi a due passi da casa! (ride) Farei anche felice tantissimi amici…
Come mai?
Mi hanno rimproverato: “Canti sempre lontano da casa, ci fai consumare un sacco di benzina!“. Un concerto al Forum mi eviterebbe un mucchio di critiche, anche per questo spero di farlo presto…
Quest’anno niente Sanremo: avevi presentato un brano estratto da questo disco?
Più d’uno. “Qualcuno sentirà”, “Perso” e “Tutto il mondo parla di noi”. Ma non fa niente, sono una persona che ama guardare avanti. Dopotutto, sono molto giovane, c’è tanto tempo per riprovarci.
Un paio d’anni fa hai detto: “Laura Pausini è la migliore, una volta su internet mi ha fatto dei gran complimenti”. L’hai rivista a ‘Io Canto Christmas’, come è andata?
Che te lo dico a fare? (ride) Laura è una persona fantastica, oltre che una cantante pazzesca. E’ umilissima, se dovessi definirla direi che è un angelo. E’ anche capace di prendere delle note incredibili, ma il suo pregio non è solo quello, attenzione: per emozionare il pubblico bisogna saper comunicare, farlo nel modo giusto. Ci sono artisti che hanno vocalità completamente diverse rispetto alla sua, eppure vanno alla grande.
Facciamo un esempio?
Mario Biondi, senza dubbio. Lui non ha note così alte come quelle della Pausini, eppure riesce sempre ad emozionarti.
Ancora su ‘Io Canto’. Quest’anno hai avuto l’opportunità di duettare con i Backstreet Boys: come ti sei trovato?
Che loro siano artisti di livello non lo scopro certo io. Ma la cosa che mi ha colpito di più è stata la loro estrema umiltà, il loro mettersi ‘al servizio’ di noi giovanissimi. Non avevo mai conosciuto star internazionali così alla mano, davvero.
Nel tuo ultimo singolo (“Ci credo ancora”, ndr.) dici: “Probabilmente esiste un fiore sulla luna“. Nel privato sei uno che ama sognare, oppure badi spesso alle cose concrete?
Se dovessi definirmi, direi che sono un inguaribile sognatore. Penso sia naturale visto che non ho ancora compiuto 18 anni. Mi piace sognare, spero di arrivare molto in alto e ce la metterò tutta. E’ pur vero che per raggiungere obiettivi importanti, per realizzare sogni, bisogna lavorare sodo, con impegno e serietà. Quindi, tocca essere anche un po’ pratici e concreti.
Due anni fa hai aperto un concerto di Noemi, al Festival di Sanremo tiferai per lei?
Facciamo così, ti faccio i miei tre nomi per questo Festival: oltre Noemi, apprezzo molto anche Francesco Sarcina e Ron. Auguro il meglio a tutti e tre, tiferò per loro.
Ho ascoltato con attenzione l’ultimo album, difficile fare un paragone. Quali sono i tuoi modelli?
James Blunt non mi dispiace affatto, così come il rock melodico degli Oasis. Ma non mi ispiro a nessuno, non ho mai ascoltato un artista e poi detto “vorrei diventare come lui“. Voglio essere me stesso, fare la mia strada.
Chiudiamo. Qual è la tua ‘canzone nell’armadio’? Quella che ascoltavi da bambino e che ancora oggi ami canticchiare nei momenti di relax…
Sono due e sono legate alla mia famiglia. Quando ero piccolino in macchina ascoltavamo spesso “Una rosa blu” di Michele Zarrillo e “Mille giorni di te e di me” di Claudio Baglioni. Se oggi canto benino, è anche grazie a mio padre e mio fratello! (ride) Ho ancora i brividi se penso al duetto con Baglioni: a ‘Io Canto’ cantammo insieme “Via”, fu una bellissima emozione.
NOTE: Alessandro Casillo firmerà le copie dell’album e incontrerà i suoi fan in un instore tour.
21 gennaio Casa del Disco di Varese, 22 gennaio Saturn (c/o C.C. 8 Gallery) di Torino, 23 gennaio Media World (c/o C.C. Verona Uno) di Verona, 24 gennaio Discoteca Laziale di Roma, 25 gennaio Fnac di Napoli, 26 gennaio Media World (c/o C.C. La Cartiera) di Pompei (NA), 27 gennaio La Feltrinelli di Pontecagnano Faiano (Salerno), 28 gennaio La Feltrinelli (c/o C.C. Auchan) di Casamassima (Bari), 29 gennaio Mondadori Multicenter (c/o C.C. Campania) di Marcianise (Caserta), 30 gennaio Euronics (c/o C.C. Tremestieri) di Messina, 31 gennaio Media World (c/o C.C. Etnapolis) di Belpasso (Catania), 1 febbraio Mondadori Multicenter di Palermo, 2 febbraio MediaWorld (c/o C.C. Romagna Center) di Savignano sul Rubicone (Forlì-Cesena).
(foto Ufficio Stampa)