“Un anno strepitoso, abbiamo fatto il più gran tour italiano“. Jovanotti incontra i giovani a Trieste, ma non lo fa per auto-celebrarsi, non è nel suo stile. Qualcuno dice sia molto social, ma è soprattutto un uomo, social-mente utile, che non dimentica la solidarietà e l’essenza delle cose vere. Il pensiero va alla scomparsa, esattamente due anni fa, di Francesco Pinna, studente 19enne schiacciato dal palco che stava montando al Palatrieste proprio per uno spettacolo di Jova. Davanti al pubblico accorso per assistere al torneo di volley in memoria di quel povero ragazzo (organizzato dalla Calicanto onlus), l’artista di Cortona ha cantato con i ragazzi alcuni suoi brani e poi ‘Il vecchio e il bambino’ di Francesco Guccini…
Dopo che è uscito “un pacco di roba” tra disco e libro e tanto altro, ora Lorenzo Jovanotti stacca la spina e decide di prendersi un anno sabbatico. Molto forte il legame che lo unisce a Trieste, questo alla base dell’incontro con ragazzi meno fortunati di lui che trovano comunque una ragione per sorridere e tengono caldo il cuore grazie alla presenza del loro beniamino. Quando può, Lorenzo viene a Trieste e incoraggia i ragazzi “diversamente abili” della onlus Calicanto (dove Francesco Pinna era volontario), che si danno da fare con strumenti musicali e sport. Dalle colonne di Repubblica escono fuori alcune dichiarazioni: “Stamani ero a casa, mi sono messo in auto e sono venuto“, incalzato sulla parte professionale, poi, confessa: “Sono in zona sviluppo-ricerca. Sto scrivendo roba nuova e sto vivendo perché per scrivere una canzone bisogna vivere: è la vita che ti ispira in qualche modo“.
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