C’erano cascati un po’ tutti questa mattina. Nel caso di Andrea Brambilla, in arte Zuzzurro, il tam tam dei social network aveva corrisposto al vero, mentre la notizia della morte di Tullio De Piscopo si è presto rivelata una clamorosa bufala. Twitter e Facebook non hanno ancora sostituito le agenzie, nessun dubbio: il batterista e percussionista napoletano sta bene, e fa sorridere che sia proprio la sua pagina a smentire le voci che si erano rincorse in rete sin dalle prime ore di oggi, 18 novembre. Conoscendo il personaggio e facendo leva sulle sue origini, siamo certi che Tullio si starà facendo una grossa risata: cose del genere non possono far altro che allungare la vita. E, magari, anche la carriera.
Tullio De Piscopo, il mago del ritmo
“Da una famiglia di batteristi nasce a Napoli uno dei più grandi percussionisti della nuova generazione del jazz italiano“. Sono queste le parole che un giovane Miguel Bosè spende sul palcoscenico di Sanremo per presentare Tullio De Piscopo, nel 1988. “Andamento lento” è il brano che manifesta le doti canore di un musicista puro, raffinato. Quello non fu solo l’anno del Festival, ma anche della vittoria al Festivalbar.
Un virtuoso dello strumento a livello europeo…
Recentemente Tullio De Piscopo ha anche ripreso a collaborare con l’amico Pino Daniele. Ma il momento che molti ricordano con grande piacere (come detto in precedenza) è quello del 1988, Festival della Canzone Italiana. Il già affermato batterista e percussionista scuote il palcoscenico di Sanremo con la sua frizzante “Andamento lento”. Uno dei primi lampi di una carriera ancora viva (e vegeta) per uno dei musicisti più noti a livello europeo, mago dello strumento, oltre che personalità brillante. Tullio De Piscopo, artista di grande talento, tutto italiano. Più vivo che mai.
(foto by facebook)