Da Noemi a Franco Battiato. Serata di duetti, di ricordi, di emozioni. Milo, piccolo e bellissimo centro in provincia di Catania celebra l’anima di Lucio Dalla: definirlo immortale, a questo punto, resta un atto obbligato. Ad aprire la serata è Fausto Mesolella, chitarrista che non ha bisogno di presentazioni: musicista capace di accompagnare con grazia gli artisti saliti sul palcoscenico “governato” dal sempreverde Red Ronnie, quello che su Twitter oggi etichettano come massima garanzia in fatto di musica. La storia è dalla sua parte, guai a chi lo neghi.
Un anfiteatro stracolmo, biglietti esauriti in poco tempo, maxi-schermi montati di corsa nella piazza antistante l’area per permettere a tutti di godere di uno show d’alta fattura.
Nel ricordo di Lucio
La sincerità e la pienezza artistica di Noemi sta tutta nella sua capacità di affacciarsi al “nuovo” con lo stupore e la curiosità di chi ha sete di musica. Quasi al servizio del Maestro Franco Battiato, con il quale dà vita a qualcosa di unico, irripetibile. E’ lei stessa a confessare (su Twitter) che “per riprendersi da un’emozione del genere ci vorrà tanto tempo…“. Fonti certe ci confermano che tutto corrisponde al vero. Nel ricordo di Lucio Dalla una folla entusiasta, partecipe, commossa: prima della leonessa, è un piacere ascoltare e osservare Gianluca Grignani (“Caruso” in coppia con Mesolella, applausi), Enrico Ruggeri che meraviglia la platea al fianco della deliziosa Erica Mou (da brividi “La casa in riva al mare”) o un intenso Luca Carboni (la sua “Silvia lo sai” acquista ogni volta un sapore diverso, speciale).
Noemi-Battiato: emozioni
La magia, complice una massa impressionante assiepata sulle tribune dell’anfiteatro, fa da cornice al momento principe dello spettacolo: “La cura” è ancora oggi una delle 20 canzoni più belle che siano mai state scritte in Italia. I due si guardano fissi negli occhi e Noemi riesce a dare linfa nuova a un pezzo di per sé fenomenale: la grandezza di Battiato ha pochi eguali, la canta come fosse la prima volta. Pelle d’oca, proprio come nelle prove del pomeriggio. Qui tutto è amplificato dalla luce della sera, da quella luna che osserva, lucente e curiosa.
Il finale
Impossibile dare i voti a una canzone o, peggio, a un’interpretazione. Pensando a Dalla, ti viene in mente la sapienza con la quale era riuscito a disegnare la più classica delle storie d’amore. Una storia tra innamorati come, forse, non esistono più. Amori macchiati dal tempo che va di corsa, da tentazioni sempre più forti. “Anna e Marco” è una passeggiata di note: sul pentagramma ancora Noemi, alla quale è affidata la chiusura di una lunga emozione siciliana. Gente incredula e appassionata, occhi sbarrati, una bella sensazione. E tutti vanno via, tenendosi per mano.
(foto by Velvet Music)