Twitter è uno strumento famelico. Dietro un hashtag può nascondesi una storia, che, nel caso di artisti e cantanti, fa sempre capo alla massiccia presenza dei fan, follower per l’esattezza. Questa volta la parola chiave, anzi, l’argomento, la tendenza è #cinelovato.
Sarà il caldo, sarà la stagione estiva, ma qualcuno ha pensato bene di divertirsi e di far rumore attorno all’estetica di Demi Lovato. Uno dopo l’altro, un tweet dopo l’altro, a scatenarsi in una serie di titoli di film più o meno noti, costruendo parodie risibili sul personaggio in campo: si va da “Mangia prega ama, ma soprattutto mangia” a “Demi Lovato e la ciccia filosofale“, fino al più semplice “Bomb Raider“…
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“Tutta invidia“
E’ una bella ragazza, dal look poco discutibile, elegante nei modi e versatile per quanto riguarda la forma-canzone. Insomma, nessuno è perfetto, ma attaccare o mettere sotto accusa Demetria Lovato pare un simpatico autogol. E, forse, per questo va preso, per il gusto di creare partiti e fazioni sui social, perché risulta sempre leggero e giocoso “farsi la guerra”, prendersi in giro. Proprio come i beniamini delle squadre di calcio. Anche per questo utilizziamo il termine “autogol”. Fa bene chi si mette dalla parte dell’avvocato difensore, tweettando: “Heart Attack 100milioni di visualizzazioni. E lei è famosa e voi non siete nessuno“. Come dare torto? Un po’ per X-Factor USA (la più amata da pubblico e concorrenti, senza dubbio), un po’ per le sue ultime produzioni, Demi ha poco da dimostrare.
Musicalmente, perché di questo ci occupiamo, non si può che levarsi il cappello di fronte a quanto fatto nella sua breve carriera e, soprattutto, in questi ultimi tempi: “Heart Attack” a parte (il cui successo è planetario), a strabuzzare gli occhi è la riuscita di “Made In Usa“, videoclip che in sole due settimane (o poco più) è arrivato a oltre 15 milioni di views. Cifre da spavento.
“#cinelovato chi ha inventato questo hashtag fa schifo.. e chi lo segue fa ancora piu’ schifo.. e chi ve lo dice non è nemmeno una lovatic!”
Tra ciccia e sfortuna
Poi tocca anche recitare il ruolo di bacchettoni, perché “dare addosso” a chiunque possa avere qualche problema di linea non è cosa elegantissima e fa il paio con il costume italiano di gettar letame verso artisti (Mia Martini e Marco Masini) indicati come “portatori di negatività”, giusto per usare un eufemismo. A tutto questo aggiungiamo, nel caso specifico della Lovato, i problemi che l’hanno riguardata in passato, il difficile rapporto non-rapporto con suo padre e tutto il resto. Autogol.
(foto by kikapress.com)