Bono Vox & U2: a novembre arriva un album “scomodo”

Un po’ di tempo fa Bono Vox aveva deciso di smorzare ogni entusiasmo, rispondendo quasi stizzito alle domande dei cronisti. Queste le dichiarazioni del tempo: “Siamo tornati ed è una gran cosa, siamo pazzi di gioia e non vediamo l’ora di finire un nuovo disco. Ma non ci interessa se ci vorranno altri dieci anni, o se addirittura non dovesse mai accadere. L’unica cosa che ci interessa è fare le cose nel modo più giusto possibile. Stop. Il nome? Tra di noi lo stiamo chiamando “Ten reasons to exist“. Era stato “The Sun” a riprendere questa pacata levata di scudi da parte del leader degli U2. Ciò che conta, adesso, è che l’album sia in dirittura d’arrivo. Recentemente si erano sparse voci incontrollate, secondo cui il titolo fosse “MANhattan”. Nulla di tutto questo…

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Il 13esimo album

A quasi cinque anni da “No line on the horizon” arriva il tredicesimo disco degli U2, che sarà certamente accompagnato da una tournee colossale. Le nuove canzoni dovrebbero essere una decina, l’uscita prevista il tardo autunno (fine novembre, così si dice negli ambienti discografici). Come detto, il titolo dell’album non sarà nè “MANhattan“, né “Ten reasons to exist“.

La prossima sarà una delle avventure più delicate della carriera di Bono: saprà staccarsi dal meccanismo dell’auto-celebrazione? Riuscirà, insieme con i suoi compagni, ad evitare un calo di creatività?

Bono Vox e gli U2 in cima al progetto “Agit8“, canzoni contro la povertà, come “Sunday Bloody Sunday“. Un loro storico pezzo, in questo caso vicino alla necessità di continuare a combattere la violenza e l’odio in tutto il mondo.

Tornando al disco, sono tanti i produttori che hanno seguito la nascita dei nuovi brani (da Will.I.Am fino a Danger Mouse), grande attenzione per tutto quello che verrà, perché – come ha detto Adam Clayton qualche mese fa – “abbiamo un mucchio di roba da parte. Ma per fare il miglior disco possibile è indispensabile tenersi lontani dalle cose che ti riescono facili. Stiamo realmente cercando di addentrarci in territori a noi estremamente scomodi…“. Lasciamo per ultimo quest’aggettivo, in modo da accrescere ulteriormente la curiosità.

(foto by kikapress.com)

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