Lorenzo Jovanotti degno delle vallette di Sanremo. Cambi d’abito come se piovesse (il sarto), piccolo grande accorgimento di uno show clamoroso, colorato, irripetibile. Milano in visibilio, oltre 50.000 persone hanno gremito lo stadio San Siro: il concerto è stato aperto dalle note introduttive di “Django”, (o, meglio, “Lo chiamavano Trinità”, Franco Micalizzi). Poi parte la super-mega-festa con “Ciao Mamma”, “Gimme Five” (per la prima volta dal vivo dopo tanti anni), “Non m’annoio”, “Tensione evolutiva”, “Safari”, “La mia moto”, “Serenata rap” e tante altre. In tutto questo trova spazio anche una piccola polemica (già in archivio, conoscendo i protagonisti) tra Lorenzo e il sindaco Giuliano Pisapia: la richiesta fatta al primo cittadino era quella di aumentare i decibel dello Stadio San Siro, in modo da godere di uno spettacolo ancora più “vero e più potente”…
GUARDA TUTTE LE FOTO DEL CONCERTO
LEGGI L’APPELLO DI CRISTINA D’AVENA: “LORENZO, FACCIAMO UN DUETTO”
Dal giallo e rosso della prima parte, Lorenzo passa al secondo blocco e si presenta con un completo elegante: papillon e stivaletti dorati. Ecco “Gente della notte”, “Piove”, “Tutto l’amore che ho”, “La notte dei desideri”, “Ti porto via con me“, “Ora”, “Le tasche piene di sassi”. Difficile negarlo, sono tutte hit, difficile scegliere quella più bella, più emozionante, più coinvolgente. Il pubblico si diverte, balla e sorride. E’ festa…
Epilogo molto lungo, con la casa di Giuseppe Meazza che diventa discoteca all’aperto: “Tanto”, “Io danzo”, “Muoviti muoviti”, “Una tribù che balla”. Sono oltre 50.000, sono una vera tribù che balla, non c’è che dire. Un valzer alternato, un modo di porre la canzone come elemento di aggregazione, senza disdegnare il romanticismo puro, originale: “Bella”, “Baciami ancora”, “A te”. Un tris da pelle d’oca.
La coda del concerto è il più classico “finisce in gloria”, con i brani che tutti aspettano per saltare e cantare a squarciagola: “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang”, “L’ombelico del mondo”, “Ragazzo fortunato”, “Penso Positivo”. L’augurio migliore, per tutti.
(foto by kikapress.com)