Un giovanissimo Eros Ramazzotti esordisce nella musica e in tv con la sua partecipazione al Festival di Castrocaro 1981 portando la sua primissima canzone “Rock 80”. Un po’ acerbo, nelle apparenze (per forza di cose) e nell’interpretazione. Molto pop, ma diverso da oggi: sembra quasi una versione “ripulita” di Rino Gaetano. Per inciso, lo sporco del cantautore calabrese era puro genio, si badi. Torniamo all’Eros. La classica manifestazioni di voci e volti nuovi accoglie questa volta (32 anni fa) l’artista romano, quello nato “ai bordi di periferia“, quello che ancora non aveva conosciuto la vera gloria del palcoscenico, grazie a brani simbolo degli anni, come “Terra promessa”, “Una storia importante” e “Adesso tu”…
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Un timbro nasale ancora poco evidente
“Rock 80” era stata scritta da Eros qualche anno prima: il testo evidenzia, infatti, un chiaro sentimento adolescenziale: “E tu aspettavi l’autobus, fischiettando tra le note di una musica divina, incontravo puntualmente lei che amavo di mattina, non andare via ti prego, rimani ancora qui, prendiamoci per mano…“. Fa specie che sia già un mezzo di trasporto (l’autobus) un protagonista inconsapevole dei versi di Eros. Qualche anno dopo sarebbe toccato ai “tram che non vanno avanti più” (Adesso tu, ndr).
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Quell’edizione del Festival sorride a personaggi come Zucchero e a Fiordaliso, ma il giovane Ramazzotti, prima della serata stessa, avrà la possibilità di esibirsi, insieme con gli altri giovani talenti, di fronte ai rappresentanti delle case discografiche. Tutti rimangono affascinati dal timbro nasale che in seguito sarebbe diventato tratto distintivo predominante nella sua vocalità.
(foto by facebook)
