Diamo i numeri: 1986, 1991, 1998. Tenete a mente queste date, ne parliamo tra pochissimo. Qualcuno dice che Elio non abbia ancora imparato a parlare in inglese, ma di certo l’italiano lo parla (e lo canta) molto bene. I trionfatori assoluti dell’ultimo Festival di Sanremo (non proprio vincitori morali, ma poco ci manca) hanno vissuto esordi complicati, presentandosi come complesso di musica punk durante un Festival di Cabaret o subendo una piccola censura (?) ad un Primo Maggio di 22 anni fa…
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ELIO E IL COMPLESSO DEL PRIMO MAGGIO – IL VIDEO
Un lunghissimo 45 giri!
Stefano Belisari si presenta con tipico look anni ’80 (occhiale alla moda e camicia hawaiana) e inizia a cantare in un inglese tutto suo. Il pubblico di Loano apprezza subito l’esibizione di una band quasi sconosciuta: un talento palese, la voglia di divertirsi attraverso il racconto musicale, attraversando suoni di qualità e testi demenziali, dissacranti. Cantare accanto a un palloncino a forma di pollo non varrebbe nulla, ma in questo modo colpisce e tiene incollati davanti allo schermo. Debutto difficile, come ogni gavetta che si rispetti: passiamo al tema della censura…
CENSURATI?
Andreotti, la loggia P2, corte inquisitoria, condanne, processi archiviati e assoluzioni di vario tipo. Questo il cuore del brano rap “Sabbiature” suonato al concertone del Primo Maggio del 1991, al posto della già censurata “Cara ti amo”. Elio e le Storie Tese ci andavano giù pesante e, forse, anche per questo a un certo punto apparve la riconoscibilissima sagoma del grande Vincenzo Mollica per un passaggio (più o meno veritiero) da Rai Due a Rai Tre. Secondo il gruppo meneghino si trattò di censura bella e buona. Pochi anni dopo (1998) omissione col bip dei termini “Gesù” e “Jahvè” durante l’esecuzione della ben nota “Born to be Abramo“. Mumble mumble…
(foto by YouTube)