Primo Maggio, Ensi al posto di Fabri Fibra: censura anche qui…?

Un rap stonato. Se è vero (come è vero) che dagli sbagli s’impara, allora tocca spiegare al pubblico alcune decisioni. Ne abbiamo parlato a lungo, noi come tutta la stampa di settore, perché l’esclusione di Fabri Fibra dal concertone del Primo Maggio in Piazza San Giovanni ha destato un bel po’ di perplessità, tanto tra gli addetti ai lavori, quanto – soprattutto – tra i fan, la gente comune. Il monito “dagli sbagli s’impara” resta solo un’espressione comune (oltre che un pezzo del buon Tarducci), considerata la scelta dell’organizzazione di trovare subito un sostituto del famoso rapper di Senigallia. Dalla ciotola magica è stata estratta la pallina di Ensi, stesso genere, testi in parte affini a quelli del “titolare”. Ci spiace, ma vista così sembra la classica situazione dell’avvicendamento, con il doppione che scende in campo per dare il cambio a chi s’è fatto male alla caviglia. Questa, invece, è pura scelta tecnica, ma mica semplice da capire e digerire…

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Se non l’aveste capito, qui non c’è nessun attacco nei riguardi di Ensi: sa fare il suo lavoro questo torinese di 27 anni, avvezzo al freestyle (gran talento nell’improvvisare liriche) e orgoglioso di salire sul palcoscenico romano con la “Grande orchestra del Rock“. Fabri Fibra, tuttavia, era stato mandato a casa, ancor prima di arrivare, per via di alcuni suoi testi violenti, contro il sesso femminile. Brani appartenenti al passato, va detto. Colpisce, da un punto di vista squisitamente artistico, che anche in un testo di Ensi (scorso anno) sia presente un duro attacco contro le ragazze facili. Le cose sono due, o gli organizzatori non sanno con chi hanno a che fare, oppure ce l’hanno con Fibra e basta, per partito preso: attenzione, gli organizzatori sono stati indotti da un’associazione a valutare la cacciata di Fabrizio, giusto sottolinearlo…

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Siete talmente sempre piegate che dovreste mettervi le ginocchiere, vi schiaccio pesante e mi chiamate papi, parlo così perché è quello che vuoi, no che non ci sarà niente tra noi, tutte ‘ste tipe che vogliono il rap king e mi fanno stalking, te lo metto in bocca e poi fotto quel che dici“. Questo un brevissimo estratto di “Paper Queen” (2012), testo incriminato di Ensi. Fabri Fibra era stato escluso per la sua “Su le mani” (ribadiamolo, il pezzo risale al 2006). L’oggetto dell’attacco, definiamolo così, è rappresentato dal sesso femminile, per il suo modo di essere e di manifestarsi. Il nostro commento è un caustico “mumble mumble”, proprio come nei fumetti: con la differenza che le vicende di Topolino e Paperino strappano un sorriso, qui invece si capisce molto poco. Quello è il guaio.

(foto by kikapress.com)