Poco meno di tre mesi alla bomba del Blasco. Un gran ritorno, roboante: si dice che Vasco Rossi salirà sul palco e canterà le sue canzoni, come sempre ha fatto, come sempre è accaduto. Questo “LiveKom 2013” è qualcosa di più, è il punto di passaggio di una fase importante della sua carriera, tra il pensiero di un nuovo album e quel sogno legato ad un progetto televisivo sul modello di Celentano. Da Bologna a Torino per un viaggio in Kompagnia: nomi più o meno soliti e storici quelli che lo affiancheranno davanti al suo popolo. Si va da Maurizio Solieri (superata la polemica a mezzo stampa con i band leader dello scorso giugno) all’anima rosa del gruppo, quella Clara Moroni da lui stesso ribattezzata come “La Ferrari del Rock“…
“Squadra che vince non…”
Una sezione ritmica composta da Matt Laugh alla batteria e Claudio Golinelli al basso (nella foto), Alberto Rocchetti alle tastiere, Frank Nemola a programmazione e fiati, Andrea Innesto al sax, Clara Moroni ai cori e alle chitarre Steff Burns e Maurizio Solieri. Facebook mezzo ideale per svelare la formazione del “LiveKom 2013”. Sette date che lo vedranno impegnato negli stadi di Torino e Bologna, nel corso del prossimo mese di giugno: ci sarà, ovviamente la presenza graffiante della Moroni, la punk-rocker, influenzata dai Sex Pistols. Siamo tutti soliti a farvi vedere (e ascoltare) il Blasco alle prese col suo popolo, lui e il suo palco, il suo microfono: ma questo sottobosco di suoni dove lo mettiamo…?
“Eccovi le convocazioni del ct Guido Elmi per la formazione della band che disputerà le finali, nelle sette date previste, del LiveKom 2013 negli stadi di Torino e Bologna. Squadra che vince non si cambia“. Non dimentichiamo che per fissare su nastro il suo ultimo singolo, “L’uomo più semplice“, Vasco scelse di affiancarsi a un gruppo composto da Saverio Principini a basso e tastiere, Simone Sello a chitarre e tastiere, Andrea Fornili degli Stadio alle chitarre, Gaetano Curreri (sempre degli Stadio) alle tastiere e Alex Alessandroni Jr all’organo. Qualcosa è cambiato: il Live fa storia a sé, soprattutto se si chiama LiveKom.
(foto by kikapress.com)
