Laura. Un buco nero nel cielo, un occhio fisso e terribilmente espressivo, una statua di marmo greca. Evocativa e dolce l’immagine di partenza di questo nostro nuovo CliPPop: omaggio all’ultima uscita di Simone Cristicchi, a sua volta capace di omaggiare con discrezione e intensità la figura di Laura Antonelli. Un videoclip suggestivo, minimalista, che accompagna con una serie di semplici fotogrammi l’esistenza di una donna “speciale”, amata dalla gente con la stessa forza con la quale è stata in seguito aggredita, messa sotto, da una fetta di quella stessa gente: “ogni oggetto parla, mi racconta la tua storia, una storia come tante per la pubblica opinione e che ancora adesso grida il tuo nome…”
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Sogno erotico di tutta una generazione, al pari delle varie Edwige Fenech, Gloria Guida, Barbara Bouchet. Amata, ammirata, pensata spesso o ovunque. Laura Antonelli e il suo corpo fatto di musica: bravo Simone che non dà troppo peso alle sue fotografie, alle sue apparizioni, ma gira attorno alla sua storia, ne dipinge i confini, senza fare male, ma donando dignità a chi – troppo in fretta – ne è stata defraudata: “..per la tua lapidazione bastò un sasso.. Maresciallo buona sera si accomodi alla festa…“. Sentenze già scritte dai giornali, una donna condannata ad impazzire, una storia come tante.
Un crescendo musicale che esplode, come un atto d’amore, come un letto impazzito. Laura era perfetta, apparentemente innocua, dallo sguardo innocente, non potevi che innamorarti di una donna come lei. L’idea in video di Massimo Bocchia è bella, perché priva di violenza, scevra da ogni forma di speculazione. Impresa ardua quella di riconoscere qualcosa a qualcuno chè stato oggetto di discussione, soprattutto se quel qualcuno è un’attrice di successo. Ci vuole tanta arte e i dipinti di Renè Magritte rappresentano l’immagine ideale per un corpo ad arte e un’anima purissima.
(foto by kikapress.com)