Lucio Dalla, Arbore e l’uso del clarinetto…

Andiamo indietro di pochissimi mesi. E, a seguire, più in là di qualche anno. A Renzo Arbore e Gegè Telesforo. Ricordate la serata che Giletti e la Rai dedicarono all’appena scomparso Lucio Dalla? Non che ci aspettassimo la sera dei miracoli, per carità. Sempre più difficile riempire i palinsesti televisivi, con la musica che sta diventando ottimo serbatoio dal quale succhiare linfa nuova per nuovi contenuti. Rai Uno decise di propinarci un bel pistolotto di note, ricordi e racconti, più o meno convinti. Lucio, probabilmente, meritava “qualcosa di meno”. Forse quel qualcosa che vedremo domani sera a Bologna. Certamente quello che Renzo e Gegè s’inventarono qualche anno fa…

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Giletti, dall’Auditorium di Napoli, raduna una disordinata accozzaglia di artisti e presunti tali: tutti in nome del “poeta recentemente scomparso”, di “un simbolo dell’Italia nel mondo”, di chi è stato in grado di “raccontare vizi e virtù della moderna civiltà”.

Troisi docet

Mesi fa la stessa ammiraglia di Viale Mazzini aveva sbattuto in prima serata un inutile ricordo di Massimo Troisi. Talmente inutile che un signore come Claudio Baglioni, dopo aver saputo com’era stato strutturato in scaletta il suo omaggio-intervento, aveva deciso di declinare l’invito. La Rai, non contenta, tirò fuori dal cilindro un bel “Lucio Dalla Tribute“. Non ce ne voglia il pur bravo Giletti, ma sembrava di assistere a Porta a Porta: una tavola rotonda in musica, eccessivamente “cattolica”. Ospiti ultra-composti, come se il tutto si svolgesse in sacrestia… “Giletti fa rimpiangere Paolo Limiti, che almeno sapeva di cosa stava parlando, senza bisogno del gobbo” (Aldo Grasso). Qui a Velvet pensiamo che l’elfo Dalla (come amava definirlo l’amico Gino Paoli) avrebbe preferito un po’ di casino in più, una maggiore improvvisazione e tante, tante risate… Vi dice niente Renzo Arbore?

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