Buon viaggio, Maestro Armando Trovajoli…

Da queste parti non ci sono coccodrilli. Non si arriva mai preparati alla perdita di un grande artista. E, così, si è costretti a scrivere di pancia e di corsa. Ma mai come in questo caso le dita scorrono veloci sulla tastiera, nel ricordo di quel grand’uomo che era il Maestro Armando Trovajoli. Se n’è andato in silenzio, come solo una bellissima musica è in grado di fare. Ho avuto il piacere di conoscerlo, era il 2008: ospite di Fiorello negli studi di Via Asiago, Viva Radio 2 (la sigla del programma era un omaggio a “Samoa Tamourè” de I mostri). Un signore elegante, dai modi gentili e dal sorriso accennato, ma vivo. Terribilmente vivo. L’anno prima, nel 2007, era stato ospite del Festival di Sanremo, ottima pensata di un Pippo Baudo sempre attento alla storia del nostro paese. A chi ha fatto la storia del nostro paese. 2 marzo 2007, esattamente sei anni fa.

LE FOTO DI ARMANDO TROVAJOLI

Pianista, compositore, direttore d’orchestra. Una carriera ricca di successi, in italia e nel mondo. Ottiene un grande successo internazionale con “Che m’è ‘mparato a ffà”, lanciata da Sophia Loren (1956). Protagonista di tante commedie musicali, da “Rugantino” a “Aggiungi un posto a tavola” (quella volta, da Fiorello, c’era anche Gianluca Guidi, per una sorta di continuità familiare, legata all’amicizia con Johnny Dorelli), sino alle tante perle cinematografiche: I Mostri, Casanova ’70, Riso amaro, Il vedovo, La ciociara, Matrimonio all’italiana, Riusciranno i nostri eroi…, Profumo di donna, Il Conte Tacchia, C’eravamo tanto amati.

In televisione diverse “comparsate”, esibizioni di altissimo profilo (proponiamo un bel momento al fianco di Mina), premi e riconoscimenti in ogni angolo dello stivale e tanto amore da parte del pubblico. Un pezzo di storia che se ne va: l’eredità è un testamento colmo di note, spartiti che tutti possiamo spartirci. La musica ha il dono di essere patrimonio comune. Ciao, Armando…

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