Paola e Chiara, “Vamos a bailar” [VIDEO]

La svolta sexy di quelle che chiamavano “bambine”. Paola e Chiara Iezzi, dopo aver lavorato come coriste degli 883, esordiscono a Sanremo 1997 con il brano “Amici come prima”. Placide, composte, timide, adorabili. Due sorelline modello, nulla da eccepire. Riescono anche a trionfare nella sezione “Nuove proposte“. Poi, nel giro di 3 anni, ecco la svolta di cui accennavamo: “Vamos a bailar” viene escluso dal Festival (siamo nel 2000), ma rappresenta comunque uno spartiacque molto importante nel cammino artistico delle due fanciulle. Un testo accattivante, un filmato intrigante: duplice occasione – italiano e inglese – per andare a riscoprire una canzone suonatissima anche nei locali da ballo…

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La versione italiana

Ora è tempo di essere nuova immagine, cerco la mia isola via di qua… Se qualche volta ho creduto che fosse impossibile, non ho più niente da perdere, solo te…“. Nel testo è chiaro il riferimento alla propria esperienza di vita. La voglia di cambiare pelle, di dire addio al passato. Una svolta sexy, con entrambe che ammiccano (molto bene, a dir la verità) alla telecamera: Chiara provoca con quel qualcosa che scappa dal suo vestitino e Paola, di nero fasciata, dimostra di essere già donna nella sua fisicità dirompente. Una mano nell’ombra pizzica le corde di una chitarra (trait d’union delle varie fasi della canzone) e le due si muovono a tempo, facendosi apprezzare anche per egregie qualità coreografiche…

La versione inglese

In questo caso tutto appare molto più rigido, quasi più controllato. Slow Motion come tecnica di base, andamento rallentato. Primi piani meno evidenti e corpi apparentemente bloccati. Il messaggio arriva, come nel caso italiano, ma l’impronta è completamente diversa. Non per questo meno incisiva. Bella la scena della pioggia (o doccia collettiva), dove aumenta il grado di confusione e di disordine, così come valida è l’immagine di Paola e Chiara che abbracciano il “protettore” di turno. Spiccano gli occhi della biondina (non serve andare all’Est per vedere cose di questo tipo…) e le forme mediterranee della sorella mora: quella che come il buon vino migliora col tempo, senza sosta.