“Sulla strada” del Principe: De Gregori torna dal vivo (ed è vivo più che mai…)

Come nella migliore tradizione cantautorale, il Principe si fa desiderare. Un po’ Kerouac, un po’ Bob Dylan, inizia il suo concerto all’Alcatraz di Milano con le canzoni più fresche e, quindi, meno note. “Sulla strada” è l’ultima hit, il singolo trainante: l’evento va per tutta la sera in diretta streaming su YouTube: Francesco De Gregori è un piacere da ascoltare, racconta le cose per quelle che sono e, probabilmente, è oggi musicista completo in grado di “soddisfare” ancor di più in una dimensione live…

On the road again

Francesco De Gregori è Sulla strada. Un omone che sta sempre “da parte”, piuttosto schivo. Tuttavia, suona, scrive e canta. Si rimette in gioco e, forse, questa volta vince per davvero. Il nuovo album è una sorta di ritorno alle origini, a quelle melodie a lui più consone: la passione, l’amore per il proprio mestiere è rimasto intatto, nel tempo. Come quando decise di mascherarsi da musicista di strada accanto all’amico Baglioni in una stracolma piazza del Pantheon: un concertino live improvvisato, nell’indifferenza più totale. Solo alcuni turisti giapponesi a regalare alcuni spiccioli… Che tranvata, direbbero a Roma! 🙂
“Passo d’uomo” è il secondo brano in scaletta all’Alcatraz: una ballad delicatissima, ascoltare per credere. E, sempre a proposito di cose nuove, domani arriverà in radio il secondo estratto dall’album, “Guarda che non sono io”. #sapevatelo.

Questo album vanta prestigiose collaborazioni, tra le quali quella con Malika Ayane, che “entra” in Ragazza del ’95 e Omero al cantagiro. Lenti fumé, cappello in testa, decide di partire a passo d’uomo appunto: “Qualcuno sta aspettando all’uscita della chiesa benedici il suo cappello vuoto la sua lunga attesa è una vita che si affanna e cerca e ruba illumina il suo tempo insegnagli la strada…

…e le altre?

Da Titanic a Bellamore, da Rimmel a La donna cannone. E il pubblico meneghino si scioglie come un ghiacciolo a Ferragosto. Atmosfera vera, da brividi. Difficile non usare frasi fatte (e sfatte). Viva l’Italia, La storia siamo noi. Poesia e musica, musica e poesia. La cultura pop italiana al servizio dei cittadini: non male come slogan elettorale vero..? “A 60 anni si è quel che si è: a questa età o uno si diverte oppure è meglio che smetta. E io mi diverto“. Così parlò De Gregori.

(foto by kikapress.com)

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