Fa specie. Le “istituzioni” dovrebbero essere inattaccabili come la fortezza di Greyskul o come la Bat-caverna. Soprattutto le istituzioni che fanno del bene a un paese. Per cultura, impegno sociale, politica attiva. Sarò un sognatore colmo di ideali sballati, ma la musica è un patrimonio, perché è in grado di avvicinare le coscienze, unire i popoli, stimolare una riflessione. Si parla di Umbria Jazz e del suo presidente, Renzo Arbore: secondo il Ministero, mancano i criteri di qualità. Risultato? Tagliano i finanziamenti. Beh…
“UJ è come la Ferrari: un’eccellenza”
Non è andata giù a Renzo Arbore. E la motivazione non è affatto di natura economica. E’ un problema “politico”, nel senso pieno del termine. Da più di qualche tempo ricopre gentilmente e con passione il ruolo di presidente dell’Associazione “Umbria Jazz”. Un genere musicale che negli ultimi 10 anni ha conosciuto, in Italia, una seconda giovinezza. Il merito va allo stesso Renzo, perchè no! fine anni ’80 il suo D.O.C. aveva riunito ottimi performers di genere in uno spazio musicale libero e innovativo. Nel 2006, invece Meno siamo, meglio stiamo (Rai2, seconda e terza serata…) aveva moltiplicato gli sforzi, unendo al Jazz, lo swing e altre tipologie di musica popolare. Il Ministro Ornaghi (“…anche i suoi collaboratori“, precisa Arbore) si è dimostrato poco attento, mettendo in croce una delle fondamenta della cultura italiana. “Dopo il Festival di Venezia e quello di Sanremo per notorietà e qualità nel mondo viene proprio Umbria Jazz. Che il Jazz poi non sia musica italiana è un grave errore che il prossimo anno, grazie al sottoscritto, con filmati e testimonianze, risolveremo documentando come il Jazz sia stato inventato in verità per un terzo proprio dalle comunità italiane. Una storia tutta da vedere“.
www.renzoarborechannel.tv
Il messaggio è il mezzo. E viceversa. Lo diceva un tale che s’intendeva di comunicazione. La televisione (con buona pace del web) resta ancora il mezzo attraverso il quale veicolare segnali, messaggi, contenuti. Riscoprire le migliori performance della Tv d’autore, quella densa di contenuti, quella che non c’è più. Renzo Arbore torna in Tv, insomma, e lo fa…col web. Un canale dedicato, una televisione modesta, piccola, ma di qualità. Sono certo che avrà moltissimi adepti. Presto andremo a casa di Renzo e parleremo anche di questo: magari questa piccola grande televisione farà riflettere il Ministro Ornaghi. “Salviamo l’Umbria Jazz” non deve suonare come un grido di dolore, né come una richiesta d’aiuto da ultimo stadio. Certo, i cinema – gioco forza – stanno chiudendo, i Jazz club altrettanto: ma il festival no, non ce lo levate. Va benissimo X-Factor, ma quella che Arbore chiamerebbe “l’altra musica” è un rifugio necessario, una casa sull’albero dove andare a ri-crearsi. Play it again, Renzo!