Biagio Antonacci: Sapessi dire no “spacca”

Sapessi dire no, sarei a volte un uomo migliore. Ma è difficile non cadere in tentazione e così mi capita di fare cazzate. A volte. A lui, Biagio Antonacci capita raramente di fare brutte figure: Sapessi dire no 2012 si sta rivelando una tourneé vincente. Lui non è perfetto (e lo sa), ma ha ancora tante idee e tanta grinta. Inoltre, cosa non da poco, piace moltissimo alle donne (sa anche questo).

“Potevo fare il testimonial”

A dare un’occhiata al suo Facebook e al suo Twitter, verrebbe da dire che siamo di fronte a un fotografo mancato. Si diverte tanto a congelare la realtà dentro un’immagine fissa. Ama accompagnarla ad una didascalia, intensa, sentita. Proprio come accade nella musica, dove le parole sono tenute a fare compagnia alle note. Una carriera costellata di grandi successi: Voglio vivere in un attimo (1988), Liberatemi (1991), Se io, Se lei (1994), Non parli mai (1996), Mi fai stare bene (1998), Convivendo (2004) e tanta altra roba. Fino a Sapessi dire no. Agli inizi della sua carriera, rifiutò di fare pubblicità: “Quando ero meno famoso e meno ricco ho detto no ad alcune campagne pubblicitarie, mi offrivano molto denaro per far da testimonial ad una bevanda. Dissi no e fu il più grande affare della mia vita“. Sapessi dire di no è stato il dodicesimo lavoro in studio dell’artista milanese, nuovo lavoro culminato in un tour che sta facendo sold-out in ogni angolo della nostra penisola.

Il vero senso si chiama trasmettere

Sempre Facebook. La foto è quella di una camera d’albergo, con un telefono che fa da soggetto. Biagio scrive: “..in un altro ‘stupido hotel’….bello pensare che davanti a me la Sicilia dorme e la Calabria aspetta la mia musica. La mia vita si divide e si moltiplica….il vero senso si chiama trasmettere….trasmetto e ricevo….tutto allora prende senso. Fate sogni illogici!!!!!!“. Non ha mai avuto grandissime pretese: ha cantato l’amore in ogni sua forma, evitando di indagare altri settori. La sua forza e, insieme, il suo limite. La fortuna di piacere un sacco alle donne, la sfortuna (compensata) di non avere una tessitura vocale perfetta. Eppure, grande continuità, sempre. Successi, ovunque. E Sapessi dire di no è un live “che spacca”. Con Biagio che nel finale del concerto barese (20 ottobre) inquadra con lo smartphone il suo pubblico ed urla: “Fatevi vedere! salutate a casa!“. Dal pubblico amato, del pubblico amante. Un grande spettacolo, arricchito da artisti di strada e performer preziosi, sullo stile di Baglioni allo stadio nel 1998. Biagio Antonacci trasmette, comunica. Più di qualcuno ad ascoltarlo. Ha già vinto.

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